Una delle categorie più particolari di giochi, presenti negli store dei device mobili e delle consolle e recentemente discussi per la violazione della propria privacy, è senza dubbio quella dei titoli “freemium”: giochi nominalmente gratuiti che, però, si reggono sugli acquisti in-app: in sostanza, il download di questi giochi è gratuito e, in genere, lo è anche lo storyplay del titolo in questione.
Se, tuttavia, vogliamo superare prima qualche livello difficile, giocare nuove espansioni, arricchire il personaggio di personalizzazioni e strumentazioni varie per meglio rispecchiarci nel superamento delle varie sfide…occorre metter mano al portafoglio e spendere un obolo. A volte anche più di un semplice “obolo”.
E’ il caso di Chris, nickname online Ozy311, che avrebbe speso ben 30 mila dollari (sic!) per alcuni oggetti virtuali di “Star Citizen“, un gioco in corso di sviluppo presso la Cloud Imperium Games che sta investendo qualcosa come 94 milioni di dollari nella creazione di un universo parallelo ricco di navi spaziali e pubblicizzato da diverse star hollywoodiane.
Intervistato dalla rivista PC Games, Chris ha spiegato sia il come che il perché di questa sua “bizzarra spesa”. In particolare, in relazione al cosa avrebbe acquistato, Chris ha spiegato di aver comprato tutti gli oggetti che venivano proposti mano a mano che il gioco veniva ampliato, ritrovandosi – spesso – ad avere diverse copie dello stesso elemento.
Fatta scorta, avrebbe – poi – comprato anche il pacchetto extralusso “Milion Mile High Club” che offriva ben 15 mila dollari di oggetti e personalizzazioni esclusive per il suo “cittadino delle stelle”. La ragione di un tale, significativo investimento, racconta Chris nell’intervista – sarebbe dovuta alla natura sociale del gioco.
Chris, infatti, si era già cimentato – per 10 anni – in World of Warcraft ove avrebbe conosciuto molte belle persone e, anche in Star Citizen, in particolar modo nel gruppo COVE, Cosmic Ventures, avrebbe avuto l’opportunità di avvicinare persone tra le più mature e sensibili che abbia mai conosciuto. Non certo il solito miscuglio di ragazzini brufolosi alle prese con uno spara e fuggi stile Call of Duty.
Naturalmente, il nostro amico è ben consapevole che la sua scelta possa essere vista in modo bizzarro e, a tal proposito, ha tenuto a fare delle precisazioni. Secondo lui, andrebbe valutato con più lungimiranza il modo in cui una persona decide di spendere il proprio danaro per intrattenersi: c’è chi compra barche, lui – invece – compra navi spaziali fatte di bit.
Una scelta, questa, che sarebbe stata compresa da moglie e figli anche perché lui, in fondo, impiegato per una grossa azienda IT, avrebbe solo speso i soldi di un lavoro secondario. Ad ogni buon conto, agli anziani genitori, il 40 enne giocatore incallito non avrebbe raccontato nulla perché, forse, “non avrebbero capito del tutto”…