Marc Chagall, la retrospettiva a Milano tra gioia e sofferenza

Palazzo Reale di Milano ospita "Marc Chagall. Una retrospettiva 1908-1985". In mostra duecentoventi opere che ripercorrono la vita e i profondi dolori del grandissimo artista, e la capacità di superarli con una pittura piena di forza

Marc Chagall, la retrospettiva a Milano tra gioia e sofferenza

Allestita al Palazzo Reale di Milano, una mostra che espone duecentoventi opere che narrano la vita e le vicende umane, a volte anche complesse, del grandissimo artista Marc Chagall. La mostra prende il nome di “Marc Chagall. Una retrospettiva 1908-1985” e  racconta attraverso le tele i profondi tormenti interiori che affliggevano Chagall, ma mostra anche la capacità di superarli attraverso le sue opere, piene di vita e di colore. Gli organizzatori vogliono sottolineare che questa è “la più grande retrospettiva dedicata a questo artista negli ultimi 50 anni in Italia”; ed è la verità, specialmente dopo aver dato uno sguardo ai capolavori che ospitano le sale di Palazzo Reale.

Il primo dipinto esposto è “Le petit salon” del 1908, realizzato a Vitebsk, in quella che oggi è la Bielorussia; si procede poi con le opere che passano per il periodo parigino delle avanguardie. A queste, segue la fase americana, periodo in cui Chagall si dovette rifugiare per fuggire al nazismo, e si conclude infine con il ritiro nel sud della Francia. Opere come “Il compleanno” del 1915, che si trova al Moma di New York, o “La passeggiata” del 1917-18, mostrano come il linguaggio di Chagall sia moderno e si distingua dagli altri movimenti di avanguardia. Le opere sono state scelte da Claudia Zevi e Meret Meyer, e mettono in evidenza la capacità dell’artista di personalizzare la rappresentazione della realtà, con toni di stupore e di espressioni di felicità vive, che si possono notare in composizioni come “La mucca con l’ombrello” del 46.

Chagall visse tra le due guerre, e anche se la sua vita subì spesso profondi cambiamenti, non perse mai la voglia di trasformare attraverso la pittura qualsiasi momento di sofferenza in scene colorate e armoniose, cariche di gioia e d’amore. Molti i riferimenti ebraici nelle sue opere, come “L’ebreo in rosso”, “La caduta dell’angelo” o “La Madonna del villaggio”, che rispecchiano la cultura in cui è vissuto. In alcune opere però Chagall dimostra anche di non essere indifferente alle sofferenze del suo tempo e della sua gente, e questo aspetto viene presentato al Museo Diocesano con la mostra “Marc Chagall e la Bibbia”, con 60 opere tra dipinti, sculture e disegni definiti dal cardinale Scola “Una bella doppia occasione per Milano, per superare la frammentazione e avere una ricchezza plurale”.

Chagall morì il 28 marzo 1985 e fu sepolto a Vence, villaggio di Nizza, dove aveva vissuto per diversi anni. L’Italia gli rende tributo con questa mostra aperta fino al 1 febbraio 2015.

Continua a leggere su Fidelity News