Viaggiare sta ormai diventando una questione sempre più tecnologica, come ogni altro aspetto della nostra vita quotidiana infondo. Per stare al passo con i tempi bisogna adeguarsi ad un modo di vivere digitale e l’intelligenza artificiale ormai ci accompagna in diversi campi della nostra esperienza, dal mondo del lavoro alle meritate e tanto desiderate vacanze. Al giorno d’oggi la maggior parte delle persone usa strumenti digitali per cercare, acquistare e vivere le ferie, il tempo libero o semplicemente qualche giorno di svago e di riposo.
Anche il mondo dell’ospitalità e dell’accoglienza si adegua a questa realtà dilagante e pervasiva, di pari passo con la familiarità degli utenti con visori, robot e app tuttofare. Ecco quindi che l’obiettivo degli hotel del futuro è quello di sfruttare le nuove tecnologie al fine di velocizzare e migliorare la qualità del servizio, personalizzando più possibile l’esperienza del cliente e mettendo a sua disposizione determinate risorse che siano in grado di esaudire qualsiasi tipo di richiesta.
Si punta inoltre ad aumentare la produttività dei dipendenti, umani o umanoidi che siano, e a rendere più efficienti eventuali interventi di manutenzione preventiva alle strutture. Diventano sempre più digitali le operazioni di check-in, le prenotazioni e le assegnazioni delle stanze, i sistemi di pagamento e l’accesso senza il bisogno di chiavi, i controlli digitalizzati via smartphone attraverso i sensori presenti nelle camere e, infine, l’utilizzo della realtà virtuale con gli assistenti vocali.
L’Autonomous Travel Suite
Ecco quindi che in un mondo talmente tecnologico e digitalizzato anche la camera d’albergo diventa a guida autonoma. Siamo ancora a livello di concept dal momento che, per quanto il progresso galoppi senza soluzione di continuità ad un ritmo sempre più sostenuto, l’obiettivo del progetto concepito grazie all’inventiva di Steve Lee dal noto studio statunitense Aprilli Design Studio e vincitore del Radical Innovation Award 2018, il premio destinato alle idee più creative e innovative dal punto di vista del design applicate all’industria dell’hospitality, ovvero l’Autonomous Travel Suite (ATS), è ancora solo un progetto avveniristico lontano da una possibile odierna attuazione. Ma è stato concepito, ed è quanto basta. La realizzazione potrebbe prima o poi divenire realtà.
Si tratta fondamentalmente di una camera d’albergo su quattro ruote che, proprio come un’automobile o forse sarebbe meglio dire un camper, è in grado di spostarsi da un posto ad un altro, ma senza alcun conducente al volante. Si sta parlando, dunque, di una piccola unità abitativa, altamente tecnologica e alimentata tramite pannelli solari, concepita allo scopo di rivoluzionare l’esperienza di viaggio. È possibile noleggiarla tramite un’apposita app e sarà la stessa “camera” a recarsi all’indirizzo indicato dal cliente, che può essere una comune abitazione o un luogo atto agli spostamenti, come un aeroporto o una stazione ferroviaria, per prelevarlo e trasportarlo, sfruttando un algoritmo che calcola il percorso più veloce anche in funzione di eventuali soste prestabilite, alla sede alberghiera cui fa riferimento. Quest’ultima sarà interamente gestita senza l’impiego di personale, in quanto tutto funzionerà grazie ad apposite applicazioni che permetteranno al cliente di esaudire ogni richiesta.
Una volta raggiunta una delle strutture capaci di accoglierle, in un ipotetico e non utopico futuro, le suite mobili su ruote vengono agganciate alla parte statica e permanente della camera d’albergo, la quale offrirà maggiori spazi fruibili completi di tutti i comfort. A fine soggiorno sarà nuovamente l’unità abitativa mobile a riportare il cliente alla sua destinazione. All’interno dell’Autonomous Travel Suite, che in base alle diverse dimensioni si rivolgerà a tutti i target, che siano singoli individui, coppie o intere famiglie, saranno situati i tipici arredi di una comune suite di hotel: letto, scrivania, minibar e piccola cucina, zona relax e bagno. Gli spazi comuni dell’hotel saranno inoltre dotati di tutti i comfort e i clienti potranno godere della presenza di una piscina, una spa e uno spazio fitness.
Il progetto del veicolo, ovvero la suite mobile, prevede un rivestimento quasi interamente in vetro, con pannelli smart che potranno essere oscurati tramite un apposito comando per un’esperienza ed una visuale unica lontana da occhi indiscreti o magari, come accadrà con i finestrini degli aerei, potranno mostrare altri contenuti. È previsto inoltre un sistema di veicoli di supporto, pronti ad accorrere sul posto per il servizio in camera mentre si è in movimento o per risolvere eventuali problemi tecnici, quali ad esempio la ricarica delle batterie. Il tutto sembra davvero solo il soggetto per un film di fantascienza ma, come già accaduto in passato, quando abbiamo assistito alla concreta realizzazione nella realtà di situazioni immaginate e ipotizzate dai film, anche questo progetto futuristico potrebbe, entro una decina di anni secondo i ben informati, diventare realtà.
Il personale dell’hotel è tutto nello smartphone
L’albergo servito da personale virtuale è, di fatto, già realtà. Gli hotel automatizzati sono già attivi in Giappone e a Singapore, dove diverse strutture ricettive impiegano robot di servizio; la Cina si candida in qualità di Paese con il più alto numero di hotel senza receptionist al mondo. Anche la struttura a cui daranno vita il colosso digitale cinese Tencent e la catena di lusso InterContinental, a Shanghai, funziona totalmente con lo smartphone. Non ci sarà personale pronto ad accogliere i clienti alla reception, in quanto sarà lo smartphone il protagonista dell’accoglienza e fornirà tutto ciò che serve allo scopo di accedere alla camera prenotata e alle aree comuni dell’albergo.
Esiste già un’applicazione molto popolare che si chiama WeChat e che permette di prenotare una camera e di ritirare poi presso l’albergo in cui si è effettuata la prenotazione la tessera magnetica digitale che fornisce l’accesso alla stanza previo riconoscimento facciale. Grazie a questa app sarà possibile inoltre usufruire di una serie di servizi quali il controllo dei condizionatori, l’apertura e la chiusura delle tende, il room service, la colazione in sala, il servizio taxi, il pagamento del conto e il check-out. È già possibile dunque gestire la totalità del soggiorno solo grazie all’utilizzo di un’app in grado di esaudire ogni desiderio del cliente.
L’idea di uno smart hotel che sfrutti la tecnologia per adempiere ad ogni bisogno è stata avallata anche da un altro colosso cinese, il più grande operatore di e-commerce dopo Amazon, ovvero Alibaba, il quale ha realizzato un hotel di questo tipo, l’Alibaba Future Hotel, nella città di Hangzhou; si tratta di una struttura alberghiera caratterizzata dalla presenza di robot receptionist e altoparlanti dotati di intelligenza artificiale, all’interno della quale è possibile soggiornare al costo dell’equivalente di circa 200 euro a notte. Dei robot umanoidi verificheranno l’identità del cliente ed effettueranno il servizio in camera, mentre una serie di istallazioni quali gli smart speaker permetteranno ai clienti, attraverso semplici comandi vocali, di fare le loro richieste, come ad esempio ordinare qualcosa da mangiare o da bere in camera, controllare l’illuminazione e l’aria condizionata o richiedere l’intervento degli addetti alle pulizie, i quali sono gli unici esseri umani dipendenti dell’hotel.