Da ben 25 anni lo spremiagrumi di design per eccellenza, il Juicy Salif di Alessi, disegnato da Philippe Starck nel 1990, è un’icona intramontabile. Il prezioso oggetto viene festeggiato con due edizioni speciali, una realizzata con la fusione di alluminio con rivestimento ceramico di colore bianco opaco e l’altra in fusione di bronzo per gli appassionati.
Questo prezioso oggetto nato 25 anni fa dalla fantastica idea del suo progettista, ebbe sin da subito non solo la funzione di spremere gli agrumi, ma anche quella di intrattenere nelle conversazioni. La sua comparsa suscitò tange discussioni nel mondo del design, che si interrogava sull’utilizzo del Juicy Salif. L’oggetto fa la sua comparsa in tutti i migliori musei del mondo, dal MoMA di New York al Centre Georges Pompidou di Parigi.
L’origine dell’oggetto è legata all’isola di Capraia. E’ stato proprio lì che Philippe Starck, che era in questo luogo insieme alla sua famiglia, ebbe l’illuminazione di creare questo speciale spremiagrumi, inconsapevole forse del fatto che sarebbe diventato ben presto uno degli oggetti da cucina più discussi del XX secolo.
Alberto Alessi ha voluto puntualizzare sull’insolita location dove nacque l’idea del Juicy Salif: “Mi preme sottolineare come in fondo il fatto che l’ispirazione finalmente arrivata al designer non fosse fedele al meticoloso briefing propostogli non debba preoccuparci, dal momento che Juicy Salif oltre a divenire lo spremiagrumi più controverso del secolo XX continua a essere uno degli oggetti più spiritosi, intelligenti e provocatori del catalogo Alessi”.
Le due nuove versioni sono state create proprio per questo anniversario: la prima è in ceramica bianca, e simboleggia le intenzioni pure di autore e produttore, la seconda è stata invece realizzata in 299 esemplari numerati, che li rende così un oggetto unico e prezioso.
A questo si aggiunge il titolo della pubblicazione speciale a cura di Michele Cogo, “Venticinque anni senza spremere limoni”, che viene diffusa proprio in occasione del lancio delle due nuove versioni. Il magazine racconta l’analisi fatta sullo Spremiagrumi nel 1998 durante un Corso di laurea in Scienze della Comunicazione e presieduta da Umberto Eco, con l’aggiunta di foto, rielaborazioni grafiche e servizi giornalistici su questo eccezionale oggetto di desgin.