Ivan Tresoldi, in arte Ivan, è un artista di strada però non è il classico writer poiché mescola graffitismo e poesia per avvicinare le persone a questo genere letterario proprio nei luoghi in cui vivono, passeggiano, si siedono. Il suo nome compare sui muri di Milano dal febbraio del 2003 quando alcuni dei suoi lavori incominciano ad attirare l’attenzione dei giornali e dei cittadini. Inizialmente Ivan è conosciuto per le sue poesie e le sue “scaglie”, ossia brevi componimenti poetici dipinti su muri e parapetti della città.
Nel febbraio 2009 la sua prima personale presso il prestigioso Spazio Oberdan di Milano (catalogo Skira) conta 5.500 visitatori in 28 giorni, nonché un’attenzione di pubblico mai registrata prima per la poesia e l’arte di strada in generale. Ha viaggiato portando la sua Poesia di Strada per tutta l’Europa, passando per Haiti, Chiapas, Cuba, Mali, Sud Africa, Santo Domingo, Libano, Palestina e New York.
Un evento molto particolare organizzato già in varie città italiane è “La pagina bianca”. Indubbiamente uno dei momenti più popolari e partecipati della poesia di Ivan, dove l’artista è tutt’uno con il suo pubblico, dove, come lui stesso afferma, “dico molto senza scriver nulla”. Questo progetto consiste nel dare la possibilità a chiunque di dipingere ciò che desidera su un enorme telo bianco messo al centro di una piazza. L’idea che sottende questo lavoro esprime, come racconta Ivan, la volontà di liberare le genti e riappropriarsi delle piazze con uno spazio libero autogestito senza regole ne padroni.
Tra le altre sue “scaglie” si possono ricordare: “una pagina bianca è una poesia nascosta”, “ognuno merita il regime che sopporta”, “il poeta sei tu che leggi”, “ora il miglior passo da compiere è non muoversi”, “il sapere non s’accresce se non condiviso”, “chi getta semi al vento farà fiorire il cielo”.
La filosofia di Ivan è “il sapere non s’accresce se non condiviso” perciò tutto ciò che trovate sul suo sito è creative commons, cioè libero da ogni copyright.