I mobili IKEA hanno dei nomi davvero incomprensibili: Brusali, Oumbarlig, Bjorksnas. Per chi non conosce lo svedese, è quasi impossibile attribuire un significato, tanto meno pronunciarli.
Attorno ai nomi che l’IKEA dà ai suoi prodotti sono nati, sui social network, gruppi di discussione che s’interrogano da anni e in tutto il mondo, sul segreto di queste parole. La risposta, imprevedibile e semplice, l’ha data la sorella di Ingvar Kamprad, il fondatore dell’azienda svedese, durante un’intervista a Quartz.
Quando Ikea è nata, era una piccola azienda a gestione familiare. A Kamprad fu affidato il compito di assegnare i nomi ai mobili e, insieme alla sorella, studiò una strategia che ancora oggi viene utilizzata in tutti i magazzini del mondo. Ingvar era dislessico e non riusciva a ricordare i codici dei prodotti, da qui l’idea di associare ai mobili gli oggetti familiari più facili da ricordare.
Così a tutti gli articoli riguardanti il bagno è stato associato il nome di un lago svedese, ai letti e agli armadi è stato dato il nome di alcuni luoghi della Norvegia; le librerie portano il nome di professioni o nomi propri maschili, compreso lo scaffale, sicuramente il più famoso al mondo, ‘Billy‘, in onore di Billy Likjedhal, impiegato nello store.
I nomi degli animali sono stati utilizzati per i prodotti per bambini, i tessuti e le tende portano nomi femminili tipici della Scandinavia. Più complessa l’assegnazione dei nomi a lampade e simili: alcune hanno per nome un’unità di misura, altre le stagioni, i mesi, i giorni o, addirittura, termini nautici.
Lo stesso nome IKEA ha un suo significato, riconducibile all’acronimo Ingvar, Kamprad, Elmtaryd e Agunnaryd: Ingvar Kamprad è il fondatore dell’IKEA, Elmtaryd è la fattoria di famiglia e Agunnaryd è il villaggio in cui Ingvar è cresciuto.
Lars Petrus, noto campione svedese di Cubo di Rubix, ha compilato – anche se ancora incompleto – un utile dizionario di nomi Ikea-Inglese, per chi volesse approfondire l’argomento.