All’asta i gioielli di Marina Ripa di Meana

La vendita dei gioielli di famiglia, decisione presa dalla figlia naturale Lucrezia Lante della Rovere, ha scatenato la furia del fratello Andrea Cardella Ripa di Meana.

All’asta i gioielli di Marina Ripa di Meana

Gli estrosi gioielli di Marina Ripa di Meana, personaggio televisivo esuberante, saranno battuti ad un’asta all’incanto presso casa Pandolfini il prossimo 23 giugno a Firenze, ma la decisione presa dalla figlia naturale Lucrezia Lante della Rovere ha scatenato la furia del fratello Andrea Cardella Ripa di Meana.

“Quelli sono i gioielli a cui Marina teneva più di tutto ed erano gioielli di famiglia ha dichiarato Andrea Cardella Ripa di Meana, adottato all’età di 48 anni: “Lucrezia vuole togliere completamente di mezzo anche il ricordo della madre, ha ancora le ceneri in un angolo della cucina, quando Marina voleva fossero disperse in mare. L’ultima persona che Marina ha voluto accanto prima di morire sono stato io, non è stata la figlia”.

Marina Ripa di Meana all’anagrafe Maria Elide Punturieri, originaria di Reggio Calabria, è stata stilista, scrittrice e attivista, conosciuta anche per i matrimoni contratti con il duca Alessandro Lante della Rovere e il politico ambientalista Carlo Ripa di Meana, per la sua tormentata relazione extraconiugale con il pittore Franco Angeli, sulla quale scriverà un libro, Cocaina a colazione, raccontando di essere arrivata a prostituirsi per poter comprare la cocaina al suo amante, e non ultima quella con il giornalista Lino Jannuzzi, di cui dà conto nel suo best seller, I miei primi quarant’anni.

Noto è anche il forte legame avuto con il leader socialista Bettino Craxi, frequentato durante la latitanza ad Hammamet, e suscitando grande polemica per la sua partenza in Cina con l’aereo di stato insieme all’allora Presidente del consiglio, impegnato in una visita ufficiale nel paese orientale. Così come susciterà scandalo la sua immagine nuda utilizzata per la campagna contro l’ uso delle pelli di foca da pelliccia presentata nel 1996 a  Milano dall’Ifaw (Fondo internazionale per la protezione degli animali).

Tra i gioielli eccentrici in vendita all’asta, veri e propri oggetti di design firmati da grandi artisti, figurano una grande spilla a colonna in oro, onice e diamanti (valutata 2-3mila euro), un bracciale a forma di fiocco in oro giallo con diamanti e una grande acquamarina (valutati 4-6mila euro), ma anche un bracciale a forma di grande diamante in filo di acciaio (valutato 400-600 euro).

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