La carriera scientifica del matematico e astrofisico britannico Stephen Hawking è stata caratterizzata dagli argomenti riguardanti i buchi neri e l’Universo ma nonostante questo, Hawking è stato celebrato ed amato soprattutto per la sua forza d’animo e la sua immensa gioia di vivere. Aiuto esemplare grazie anche alle sue celebri frasi Hawking ha saputo essere di ispirazione a chi, purtroppo, si è trovato in qualche modo ad affrontare delle avversità nella vita.
E’ stato però all’incontro del 7 gennaio 2016 al Royal Institute di Londra che il matematico ha deciso di parlare direttamente con le persone affette da depressione esprimendo un commovente parallelismo tra un buco nero e la patologia mentale:“I buchi neri non sono neri come li abbiamo dipinti. Non sono le prigioni eterne che un tempo pensavamo che fossero. Si può uscire da un buco nero, anche verso un altro universo. Quindi se vi sentite intrappolati in un buco nero non mollate, c’è sempre una via di uscita”.
Queste parole commossero tutte le 400 persone presenti accorse per celebrare il 74esimo compleanno di Stephen, mentre la frase fece rapidamente il giro del mondo diventando una specie di “mantra” per tutte quelle persone che purtroppo combattono ogni giorno contro il proprio buco nero dell’anima.
Hawking la depressione la conobbe a soli 21 anni dopo che i dottori gli dissero che a causa della sua “malattia del motoneurone”, gli restavano solo due anni di vita. Dopo un primo momento di smarrimento però, lo scienziato prese invece la decisione di reagire a questa bruttissima diagnosi anteponendo la sua gioia di vivere al dolore per la malattia.
Così è stato per ben 50 anni e anche se il suo corpo continuava a debilitarsi, Hawking ha comunque vissuto un vita piena di affetti, amore e soprattutto con quella curiosità scientifica che gli ha portato tante soddisfazioni con le sue importantissime teorie.