Da ormai quasi 25 anni fa l’International No Diet Day fa sì che almeno per un giorno anche gli ossessionati dalle diete si concedano una pausa: il 6 maggio, infatti, è un giorno speciale che ribadisce come avere un buon rapporto tra corpo e cibo sia indice di salute.
L’ideatrice di questa giornata è stata proprio una ex anoressica, Mary Evans Young, che nel 1992 ha pensato di fondare l’associazione ‘Diet Breakers’ e di istituire una giornata denominata “No Diet Day”. Ecco la sua opinione in merito: ”Ho deciso di passare all’azione dopo aver visto un programma televisivo in cui delle donne si sottoponevamo a interventi chirurgici per ridurre il peso, e dopo aver saputo che una ragazza di 15 anni si era suicidata perché la prendevano in giro perché grassa’‘.
Da allora, da giornata celebrata con un semplice picnic o una riunione, il “No Diet Day’ è stato celebrato già dopo la prima edizione anche in Usa, Canada e Australia, ed è stata spostata dal 5 al 6 maggio per non coincidere con il “cinco de Mayo”. Lo scopo di questa giornata è chiaro: prima di tutto accettare il proprio corpo è fondamentale, ma è indispensabile sensibilizzare chi è in sovrappeso a rendersi consapevole che non tutte le diete riescono a ridare la forma fisica desiderata.
Il National Center for Eating Disorders ha scritto sul proprio sito: “La giornata è una grande opportunità per incoraggiare gli individui ad avere stili di vita salutari senza l’ossessione per le taglie o il peso”. Essere ossessionati dalla dieta e dalla smania di dimagrire può essere pericoloso e spesso può indurre a decisioni estreme.
Il sito raccomanda di concentrare la propria attenzione sulla salute e su ciò che contribuisce a mantenerla, invece di cercare di raggiungere traguardi impossibili. Nel primo studio pubblicato da qualche giorno da Diabetologia è stato accertato che una bibita zuccherata in meno al giorno diminuisce di un terzo il rischio di diabete. Invece, l’altro studio pubblicato dal Journal of the American Society of Nephrology ha riportato che per diminuire di un terzo il rischio di morte basta alzarsi per due minuti ogni ora se si fa un lavoro sedentario.