Mangiare senza ingrassare: la scienza svela il segreto

Molte persone si ritrovano a guardare con una punta di sana invidia quell'amica che mangia molto, pur non ingrassando di un chilo. Fortuna? Sembrerebbe di no, la scienza spiega il segreto.

Mangiare senza ingrassare: la scienza svela il segreto

Tutti hanno quell’amica conosciuta per il suo appetito insaziabile ma che, inspiegabilmente, non aumenta mai di peso. Secondo la scienza non si tratta di fortuna, ma il segreto sarebbe legato all’efficienza delle cellule adipose.

Lo studio, che si è concluso questo mese, è stato condotto da un’equipe svizzera attiva presso l’Istituto Nestlè di scienze della salute. La rivista American Journal of Clinical Nutrition ha pubblicato i dettagli della ricerca: tale studio ha previsto il monitoraggio di 60 soggetti, di cui una metà caratterizzati da una condizione di magrezza costituzionale (si intede un profilo ormonale nella norma e l’abitudine ad assumere buone quantità di cibo pur resistendo all’aumento di peso).

Lo studio

Durante l’esperimento, tutti i partecipanti hanno consumato una dieta caratterizzata da una precisa distribuzione dei nutrienti: 48% di carboidrati, 37% di grassi e 15% di proteine. Tale dieta, che ha previsto anche il consumo di snack, si è contraddistinta per l’aumento di circa 600 calorie rispetto all’apporto a cui erano abituati i soggetti esaminati.

Dopo 14 giorni, gli esperti hanno notato un importante cambiamento: tramite l’analisi del tessuto muscolare (prelevato tramite biopsia) e quella del tessuto adiposo, è emerso che gli adipociti dei soggetti più magri apparivano palesemente più piccoli. In parole povere, le cellule adipose presenti nel corpo dei suddetti partecipanti allo studio erano contraddistinte da una misura minore del 40% rispetto a quella notata negli altri 30 soggetti. Questi ultimi erano comunque tutti normopeso, quindi con un BMI (Body Mass Index) compreso tra 20 e 25, senza disturbi di salute, ma non costituzionalmente magri.

Inoltre, analizzando le cellule del tessuto adiposo, è emersa una capacità respiratoria motocondriale notevolmente migliore, sinonimo di un’ottima efficienza delle stesse. Quando i mitocondri, organi delle cellule che utilizzano grassi, zuccheri e proteine per fornire l’energia necessaria, svolgono un lavoro particolarmente intenso stimolano le cellule adipose a scomporsi.

I risultati di questo studio verranno ancora approfonditi da ulteriori esperimenti, i quali potrebbero generare una nuova ed importate fase relativa al trattamento dell’obesità.

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