L’inventore dell’amaro svedese fu il medico, botanico e alchimista Paracelso, all’epoca del Rinascimento. Successivamente lo riscoprirono i medici Urban Hjàrne e Claus Samst.
L’amaro svedese divenne di pubblico dominio dopo la morte del dott. Samst: nei suoi documenti venne trovato un manoscritto antico che conteneva una ricetta che prvedeva l’uso di 11 erbe, ma è grazie alla famosa studiosa austriaca di medicina naturale, Maria Treben che si è diffusa l’attuale ricetta dell’amaro svedese attraverso la pubblicazione del suo libro “La Salute della Farmacia del Signore”.
Maria Treben indica molte patologie curabili con l’amaro svedese, sia per uso interno che per uso esterno, fra cui varie allergie respiratorie, tumori, cataratte, nevralgie e svariate altre ancora.
Si tratta di un fitoterapico a base di alcol: la studiosa Treben precisa che il suo potere terapeutico supera di gran lunga le controindicazioni dell’alcol e può essere assunto senza problemi anche da chi soffre di disturbi del pancreas, fegato o reni. Anzi, afferma che il consumo abituale di 2 cucchiani al giorno di Amaro Svedese, diluiti in un bicchiere di acqua, sia un rimedio efficace per la prevenzione di queste patologie e tante altre.
Per ottenere un litro e mezzo di Amaro Svedese, la ricetta è la seguente:
- Alcol: Un litro e mezzo di acquavite (grappa, vodka, gin, ecc.) con una gradazione alcolica di 40°;
- Erbe Svedesi: Aloe gr. 20 (oppure in sostituzione 10 gr di assenzio), Mirra 10 gr., Zafferano 200 mg., Foglie di senna 10 gr., Manna 10 gr., Carlina 10 gr., Angelica radici 10 gr., Canfora 10 gr., Zenzero radici (curcuma) 10 gr., Teriaca veneziana 10 gr..
Le Erbe svedesi si acquistano in erboristeria e si possono trovare già preparate con l’esatta miscela.
Preparazione:
Occorre un recipiente di vetro a bocca larga di almeno due litri dove versare le erbe insieme ad un litro e mezzo di alcol, lasciare il tutto al sole, se è inverno vicino ad una fonte di calore (termosifone o un focolare acceso), attendere da dieci ai quindici giorni, scuotere il recipiente una o più volte al giorno. Dopo trascorso tale periodo, filtrare il tutto con un passino con dentro dell’ovatta o un panno di lino o tela, per ottenere un filtrato puro. Conservare in bottiglie di vetro scuro, tenere in luogo fresco o riparato.
L’Amaro Svedese può essere usato per uso interno a scopo preventivo: ne basta un cucchiaino di caffè di Amaro Svedese, diluito in un bicchiere di acqua mezz’ora prima dei pasti per 2 volte al giorno, mattina e sera.
A scopo curativo è necessario invece un cucchiaio da minestra diluito in un bicchiere di acqua per 2 o 3 volte al giorno, assumendo metà della dose preparata, mezz’ora prima dei pasti e la restante parte dose mezz’ora dopo i pasti.
Prima di utilizzare l’Amaro svedese bisogna agitarlo bene.
Per uso esterno: prendere dell’ovatta ed impregnare bene con gocce di Amaro Svedese e applicarlo sulla zona da trattare. Prima di applicare l’impacco, si consiglia di trattare la zona con crema alla calendula o in alternativa con olio extravergine, olio di mandorle, olio di calendula o iperico. L’Amaro Svedese è a base di alcol e questo può provocare irritazioni dei tessuti cutanei, per questo è molto importante ungere la pelle prima di ogni applicazione. A seconda del tipo di malattia l’impacco deve rimanere sulla parte malata dalle 2 alle 4 ore.