La serotonina, ossia il neurotrasmettitore che regola il nostro umore, è stato soprannominato “l’ormone della felicità” poiché è il responsabile numero uno dei nostri sbalzi umorali.
Non tutti sono a conoscenza del fatto che bassi livelli di serotonina nel sangue (individuabili grazie ad un semplice esame ematochimico) causano depressione da moderata a grave, ansia, mal di testa, frenesia alimentare, insonnia, senso di smarrimento, attacchi di panico, agitazione e ipertensione.
Si può però ovviare alla carenza di serotonina in diverse modalità: praticando sport, dedicandosi alla meditazione/yoga, riducendo il consumo di caffeina o assumendo alimenti contenenti Triptofano (un amminoacido essenziale contenuto nelle uova, nel salmone, nel latte, nei latticini, nella carne di agnello, nei semi di soia, di sesamo e di girasole) e i grassi Omega-3 (contenuti nel salmone, nelle noci, nell’olio di lino e nei semi di lino).
Per la gioia dei “sushi lovers” l’amatissimo Sushi, piatto tipico del Giappone a base di riso cotto e pesce crudo, contiene un’alta percentuale di grassi buoni Omega-3 e per questa valida ragione si va a collocare nella top 10 degli alimenti che contribuiscono a stimolare il buonumore. Questa proprietà nutrizionale del sushi ahimè non è nota a tutti, soprattutto a causa del prevalere di pregiudizi relativi al contenuto di pesce crudo.
Molta gente infatti tende a sminuire e screditare il sushi per via del fatto che contiene pesce crudo, seminando panico fra gli ipocondriaci e fra coloro che temono di contrarre infezioni gastrointestinali causate da parassiti e patogeni quali la Salmonellosi, la Listeria, l’Escherichia coli, etc.
Diversamente da questa pregiudizievole opinione collettiva, chi si concede del buon sushi non solo si regala un gradevole momento di piacere del palato, ma per di più influenza positivamente i propri livelli di serotonina combattendo inconsapevolmente l’insorgenza di depressione, ansia, insonnia, cefalee, agitazione e/o attacchi di panico.