Chi da sempre ama coltivare fiori e ortaggi conosce il potere rilassante del giardinaggio. Le motivazioni possono essere molteplici.
In primo luogo, il contatto con la natura ci aiuta a ristabilire un rapporto più profondo con la nostra identità e con la nostra storia evoluzionistica: non dobbiamo mai dimenticarci che la nostra specie si è evoluta in un’epoca, il Pleistocene, in cui i nostri antenati vivevano in piccoli gruppi di cacciatori-raccoglitori. Anche la capacità di saper far fruttare il terreno per il proprio sostentamento era vitale. Stare all’aria aperta, inoltre, stimola la produzione di vitamina D ed incrementa la possibilità di fare attività fisica.
Tuttavia, queste possibili spiegazioni non sono le uniche ad avvalorare il potere terapeutico del giardinaggio. Alcune studi sperimentali hanno dimostrato che vi è molto di più da scoprire. Stare a contatto con il suolo, ricco di batteri e microbi, incrementa le difese del sistema immunitario, riducendo in primo luogo il rischio di sviluppare allergie ed altre malattie più o meno invalidanti. Partendo da queste ricerche, alcuni studiosi si sono focalizzati in particolare su un batterio naturalmente presente nel terreno, il Mycobacterium vaccae.
Chris Lowry, un ricercatore dell’Università del Colorado, ha provato ad iniettare tale batterio in alcuni roditori. Questi piccoli animali sono per natura dei buoni nuotatori; Lowry ha scoperto che i topi trattati con il Mycobacterium vaccae nuotavano più a lungo e reagivano meglio allo stress rispetto ai topi a cui era stato iniettato un placebo. Studi successivi sono andati oltre: Susan Jencks e Dorothy Matthews, due ricercatrici di New York, hanno nutrito alcuni roditori con tale batterio, coltivato appositamente e mischiato ad altro cibo. Anche in questo caso, gli animali che hanno ricevuto il trattamento hanno dimostrato una maggiore resistenza fisica e psicologica, quasi come se il batterio ingerito svolgesse un’azione antidepressiva.
Nonostante si tratti di ricerche svolte in laboratorio, anche le persone che praticano il giardinaggio sono costantemente in contatto con il Mycobacterium vaccae: esso viene assorbito dall’organismo attraverso i polmoni o attraverso piccoli tagli presenti sulla pelle, oltre che ingerito mediante la consumazione degli stessi prodotti coltivati.
I ricercatori hanno ventilato l’ipotesi che tale batterio possa spiegare il potere rilassante che il giardinaggio esercita su chi lo pratica, agendo da antidepressivo naturale.