I fiori di Bach, una filosofia sull’emozione

Un’ideologia fuori dagli schemi dell’ordinario quella dei fiori di Bach. Ma cosa sono propriamente questi fiori? Come agiscono sulla mente? Ecco una guida semplice che spiega la complessità e la filosofia di questa affascinante ideologia.

I fiori di Bach, una filosofia sull’emozione

I fiori di Bach sono costituiti da 38 rimedi naturali classificati da Edward Bach; non sono altro che fiori che secondo la sua ideologia agiscono nel campo dell’emotività e degli stati d’animo delle persone.
Secondo Bach infatti la “malattia” è la concretizzazione di un atteggiamento mentale; analizzando questa frase si deduce che la mente è la responsabile della “malattia” e che solo agendo su di essa si possa arrivare alla risoluzione di un male. 

Sia chiaro, questa è solo una filosofia di pensiero che non dev’essere intesa come sostituta alla medicina tradizionale per la cura di malattie gravi ed importanti. 
Per “malattia” s’intende una condizione di squilibrio psicologico che si manifesta in malessere fisico. Bisogna uscire dai schemi dell’ordinario per comprendere questa ideologia: la malattia non d’essere intesa in senso di malanno fisico al quale solo la medicina sa dare una cura; la malattia dev’essere vista come una sorta di squilibrio emozionale che parte dalla mente e si manifesta a livello fisico. Ne sono devi esempi il mal di pancia prima di un esame importante oppure un’eruzione cutanea durante periodi particolarmente stressanti.

I fiori di Bach vengono divisi in 7 gruppi principali per riequilibrare squilibri psicologici ed emozionali specifici:

  • per la “paura”: entrano in questo campo Rock Rose, Mimilus, Cherry Plum, Aspen e Red Chestut; 
  • contro l’incertezza: qui troviamo Cerato, Scleranthus, Gentian, Gorse, Hornbean, Wild Oat;
  • per lo scarso interesse del presente: Clematis, Honeysuckle, Wild Rose, Olive, White Chestnut, Mustard e Chestnut bud fanno parte di questo gruppo;
  • per la solitudine: Water Violet, Impatiens, Heather;
  • per l’ipersensibilità alle idee ed alle influenze esterne: Agrimony, Centaury, Walnut, Holly;
  • per la disperazione e lo scoraggiamento: Larch, Pine, Elm, Sweet Chestnut, Star of Bethlehem, Willow, Oak, Crab Apple;
  • per la preocupazzione verso gli altri: Chicory, Vervain, Vine, Beech, Rock Water.

L’ideologia interessante del potere di questi fiori è quella per cui non agiscono direttamente sullo squilibrio e ne trovano una “cura” come una medicina per una malattia; essi agiscono sullo squilibrio emozionale stesso, trasformando il negativo in qualcosa di positivo e stimolando l’effetto opposto: per la paura stimola il coraggio, per l’incertezza la sicurezza. Non devono essere intesi come cura perché non agiscono su un dolore fisico ma agiscono su uno squilibrio psicologico ed emotivo; se un dolore fisico è causato dalla mente allora per via riflessa si ha la risoluzione del dolore fisico non agendo sullo stesso direttamente.

È bene tenere a mente che, per quanto affascinanti, bisogna utilizzare questi fiori con cautela; uno squilibrio emozionale non dev’essere preso alla leggera e prima di assumerli è bene confrontare delle figure specialiste che possano studiare una miscela di fiori ideale per la persona e per le sue esigenze.

Continua a leggere su Fidelity News