I 38 rimedi floreali sono stati scoperti nel 1932 da Edward Bach e ancora oggi sono un valido aiuto contro gli squilibri emozionali. Anche se la scienza non conferma, tante persone hanno tratto benefici dall’utilizzo dei fiori di Bach. Per un approccio corretto è sconsigliato il fai da te ma è bene affidarsi ai professionisti.
Medico e scrittore, Edward Bach nasce in Inghilterra nel 1886 e fin dalla laurea si preoccupò non solo di interessarsi alla malattia ma piuttosto alla relazione fra sintomo e personalità del paziente. Bach scrive che la malattia non è una punizione, ma “uno strumento di cui la nostra anima si serve per indicarci i nostri errori”.
I primi tre fiori scoperti da Bach durante la sua ricerca sono Impatiens, Mimulus, Clematis e nel 1932 identifica dodici fiori base, che chiama “i dodici guaritori”. A questi ne aggiungerà altri fino a raggiungere un totale di 38 rimedi, a cui corrispondono differenti stati d’animo.
Ma come si scelgono i fiori di Bach? Essi vengono somministrati in relazione ad una condizione emozionale particolare e diversa, ma per una composizione giusta è bene affidarsi ad un floriterapeuta di zona. Oltre al colloquio, alcuni esperti utilizzano una tecnica basata sul meridiano del cuore, capace di far emergere i fiori di Bach più adatti per la persona attraverso una specifica reazione emotiva o fisica.
Oggi i fiori di Bach vengono utilizzati per un riequilibrio energetico, soprattutto per dare sollievo a situazioni di panico e per dare fiducia e coraggio. Infatti, i fiori di Bach possono aiutare in situazioni di stress, ansia, in particolari periodi in cui la persona è molto impegnata ed ha bisogno di risorse.
I fiori di Bach funzionano? La scienza non afferma la validità dell’effetto dei fiori ed una ricerca ha dimostrato come l’illusione che possa fare bene influisce sul lato emotivo ma niente di più. Gli esperimenti infatti hanno dimostrato che una semplice azione come bere un bicchiere d’acqua, convinti che sia altro, produce un cambiamento nella persona ansiosa.