I fiori in tavola sono belli, profumati e da mangiare. Ne sapevano qualcosa gli antichi romani che erano soliti aggiungere petali colorati per arricchire le loro pietanze nei banchetti più importanti. L’unico accorgimento è quello di assicurarsi che non siano stati trattati con pesticidi.
Ma vediamo insieme alcuni fiori che si possono consumare e le loro caratteristiche principali.
La malva si trova allo stato spontaneo. Della pianta si può consumare tutto. Va raccolta ed essicata all’ombra, successivamante tritata e conservata in barattoli di vetro. Così facendo, all’occorrenza potete prepararvi una tisana rilassante. I fiori freschi e le foglie tenere e giovani si possono unire crude alle insalte.
Conosciuta per le preparazioni ad uso esterno, la calendula si può anche mangiare nel condimento del risotto, pasta, frittata e insalata.In cucina è amata per l’aroma che sprigiona simile allo zafferano. Ha proprietà depurative antinfiammatorie cicatrizzanti.
La borragine è una pianta dai delicati fiori azzurro-violetti, ha proprietà emollienti espettoranti, diuretiche e antifiammatorie. Le foglie sono ricche di vitamine del gruppo C e hanno un delicato sapore di cetriolo. I fiori fritti in pastella sono ricchi di minerali quali il potassio calcio e altri. Le foglioline giovani si possono aggiungere nelle minestre, frittate, salse e dolci.
Le proprietà salutari della viola sono notevoli. Infatti ha effetti emollienti depurativi. Ricca di vitamine del gruppo A e C ha proprietà antiossidanti. I suoi fiori si consumano nelle insalate o si preparano canditi o fritti in pastella.
I fiori di Nasturzio sono tra quelli commestibili più conosciuti. Adatti per essere farciti, si prestano bene come ingrediente per insalate, alle quali donano un bel colore arancio. Dal sapore leggermente piccante possono essere usati in infusione. Ricchi di vitamina del gruppo C, sono adatti a chi ha problemi d’ insonnia.