Calcolare le porzioni giuste usando solo le mani, ecco come fare

Scegliere cibo salutare non sempre basta per gestire la propria alimentazione nel migliore dei modi, ma serve anche riuscire a stabilire delle dosi adeguate al proprio organismo, in modo da non strafare o mangiare troppo poco.

Calcolare le porzioni giuste usando solo le mani, ecco come fare

E’ davvero raro avere con noi una bilancia quando stiamo facendo la spesa, quindi molto spesso, forse troppo, calcoliamo ad occhio le porzioni adatte a noi. E’ proprio per questo che la dietista inglese Sian Porter, portavoce della “British Dietetic Association”, ha escogitato un metodo nuovo per calcolare le porzioni adatte al fisico di ognuno di noi, utilizzando solamente il palmo della propria mano.

Troppo spesso infatti ci troviamo a leggere sulle riviste, oppure nelle illustrazioni delle confezioni, che si tratta di una o due porzioni: ma cos’è in realtà una porzione? Non può certo essere una cosa universale. Le persone sono tutte diverse e così anche le porzioni di cibo adatte ad ognuno di noi.

Sian Porter ha scoperto che basta regolarsi usando come metro di giudizio la propria mano; infatti, le mani sono direttamente proporzionali alle esigenze alimentari della persona. Questo, però, varia in base ai cibi che intendiamo ‘misurare’. Per quanto riguarda la carne o il pesce più oleoso come il salmone, la misura equivalente ad una porzione individuale non è quindi universale, ma deve essere paragonata al palmo della propria mano, dita escluse (sarà all’incirca un centinaio di grammi); per gli altri tipi di pesce non tanto grasso, come ad esempio il merluzzo, la misura giusta corrisponde al palmo della propria mano completamente aperta, questa volta includendo le dita.

Per la pasta corta, la verdura e le patate, il procedimento è simile: infatti, una porzione dovrebbe essere misurata utilizzando il proprio pugno chiuso. Per quanto riguarda invece la verdura a foglia, la misurazione va fatta prima della cottura ed una porzione equivale a due mani aperte, in quanto durante la cottura il volume diminuisce notevolmente.

Con gli alimenti grassi, la musica cambia; infatti, le quantità sono molto più piccole: una dose perfetta di formaggio può essere misurata affiancando i due pollici distesi; un pollice corrisponde alla misura di burro da poter utilizzare; una mano socchiusa a coppetta contiene la porzione giusta per la frutta secca.

Concludiamo facendo riferimento ai dolci: una porzione adeguata di cioccolata equivarrebbe al proprio indice disteso, mentre una fetta di torta andrebbe misurata distendendo indice e medio uno di fianco all’altro.

Continua a leggere su Fidelity News