Sophia Hadjipanteli, la modella col monosopracciglio

Diventata famosa grazie al suo folto monosopracciglio, questa giovane modella capovolge i tradizionali canoni di bellezza e racconta la sua battaglia a favore della diversità.

Sophia Hadjipanteli, la modella col monosopracciglio

Probabilmente il suo nome non risulterà nuovo perchè circola da più di un anno in rete: Sophia Hadjipanteli è la fondatrice del movimento #unibrowmovement, che raccoglie foto di chi non si fa dominare dalla smania di rimuovere i peletti dalle sopracciglia con pinzette e ceretta.

La sua versione delle sopracciglia non ha niente a che vedere con quelle ad “ali di gabbiano”, lei ha scelto la versione libera e selvaggia. I suoi tratti distintivi sono: occhi azzurri, capelli biondo platino ed un folto monosopracciglio nero. Sophia Hadjipanteli è una ragazza di 22 anni, originaria di Cipro ma che studia marketing all’università del Maryland.

Si divide tra lo studio e la sua carriera da modella ed inoltre è un’attivista convinta della beauty diversity. Difatti attraverso il suo account Instagram, che attualmente conta 289mila followers, cerca di diffondere il messaggio: “accettarsi per quello che si è”. Per quanto riguarda le sopracciglia non ha uno stile specifico.

Sophia si batte da sempre per la libertà di espressione, qualsiasi cosa faccia sentire a proprio agio è degna di attenzioni. Avere un monosopracciglio così folto per lei è simbolo di diversità, ma nello stesso tempo di libertà, perchè non ha paletti che le impongono uno stile standard. È orgogliosa del fatto che il suo monosopracciglio racconti delle sue origini greco-cipriote.

Il suo stile unico ed eccentrico l’ha messa al centro di un acceso dibattito. Il suo stile selvaggio ed incolto l’ha resa certamente una modella sui generis. Sul suo profilo Instagram preferisce pubblicare la spontaneità, perchè ritiene che oggi le persone siano troppo ossessionate dalla perfezione. Le piace pubblicare foto di momenti belli e brutti, senza censure. Instagram è come un diario per lei e l’aiuta anche a ricordarsi di quando, anni fa, soffriva perché non riusciva ad accettarsi. Oggi lo usa come strumento di connessione col mondo.

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