WWF, deforestazione: una minaccia per l’Australia

Nel giro di pochi anni, 2004-2017, oltre 43 milioni di ettari sono stati sottoposti a deforestazione. La situazione è grave, molte specie, uniche al mondo, potrebbero scomparire.

WWF, deforestazione: una minaccia per l’Australia

Trasformate intere aree delle foreste del Queensland e del New South Wales, in coltivazioni e pascoli, l’Australia orientale è segnalata per essere una delle peggiori aree al mondo in quanto a distruzione delle foreste. A rivelare la questione è stato il biologo della conservazione del WWF Australia, Martin Taylor

In passato sono state abolite le restrizioni dando via libera alle coltivazioni e ai pascoli. L’esperto ha affermato: “l’Australia orientale rimane un fronte di deforestazione e questo non cambierà finché non si interverrà per ridurre drasticamente i tassi di distruzione“. Anche gli incendi boschivi australiani, dati i cambiamenti climatici, nei prossimi anni potrebbero aumentare. Negli anni 2004 – 2017, l’area deforestata, 43 milioni di ettari, è pari a 6 volte la Tasmania. Nel 2018 il Queensland ha fatto qualche passo indietro, ma non è sufficiente. 

Il progetto WWF: Regenerate Australia

Nel rapporto “Deforestation fronts: Drivers and responses in a changing world” del WWF si evince che il dato più rilevante nel degrado forestale è dato dall’allevamento di bestiame per il quale non si è esitato ad abbattere gli alberi. A loro volta gli alberi sono utili per la produzione di legna, pratica “ancora oggi molto intensa in alcuni luoghi“, si legge nello stesso rapporto.

L’Australia orientale possiede foreste uniche al mondo per la biodiversità, solo qui vive il koala, per fare un esempio. Ma quanto sta accadendo minaccia la foresta e i suoi abitanti. Per far fronte al problema il WWF ha avviato un progetto: “Regenerate Australia per rigenerare le foreste, aiutare la fauna selvatica e per fermare la distruzione degli habitat” si legge in adnkronos.com.

Il biologo Martin Taylor ha spiegato che è necessario porre attenzione agli “ultimi rifugi non toccati dalle fiamme” per sostenerela rigenerazione di quelli distrutti dagli incendi“. Questo è l’unico modo “per fermare l’estinzione di specie uniche al mondo“. Gli sforzi devono essere intensificati e le antiche misure di salvaguardia dell’ambiente devono essere ripristinate.

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