I viaggi con le navi da crociera sono un sogno destinato ad avverarsi solo nel caso di pochi eletti. Dopo un interminabile anno di lavoro, l’esigenza di staccare dal tran-tran quotidiano è sempre più viva. A questo punto cosa potrebbe essere più rilassante se non sdraiarsi sul ponte di una nave, magari mentre il vento scompiglia i capelli e si respira a pieni polmoni l’aria del mare?
Eppure secondo delle ultime ricerche, l’aria respirata a bordo delle grandi navi da crociera sarebbe qualitativamente peggiore di quella che potremmo trovare in una delle più grandi metropoli del mondo. Ad arrivare a questa conclusione ci ha pensato uno studio portato a termine dal programma di approfondimento giornalistico “Dispatches” trasmesso sul canale inglese Channel 4.
L’inchiesta ha preso in esame la flotta in uso dal più grande operatore britannico del settore, la P&O Cruises. Con un particolare dispositivo in grado di rilevare le particelle ultra sottili, si è evidenziato come sul ponte siano presenti 84mila particelle ultra sottili per centimetro cubo. Avvicinandosi però ai camini della nave, il livello sale drasticamente, arrivando a raggiungere punte di 226mila particelle per metro cubo. Per dare un esempio del livello di particolato presente sul ponte della nave, è sufficiente pensare che a Piccadilly Circus, il livello raggiunto durante l’ora di punta non supera le 34mila particelle per metro cubo.
Per il dottor Matthew Loxham, chiamato a dare un parere su quanto emerso, i risultati di questa inchiesta sono tanto inaspettati quanto allarmanti. E non potrebbe essere diversamente se si pensa che il livello di particolato generato dalla combustione necessaria per spingere una singola nave da crociera, è pari a quella emessa quotidianamente da un milione di auto. Da qui è molto semplice dedurre che 30 navi da crociera inquinano come tutto il parco auto circolante nel Regno Unito. Per il dottor Loxham, “una breve esposizione può causare crisi respiratorie provocando, ad esempio, dei rantoli nelle persone asmatiche. Lo stesso potrebbe succedere a persone con disturbi cardiovascolari”.
In secondo luogo si viene a creare un paradosso, in quanto i viaggiatori salendo su una nave di questo genere ritengono di fuggire dall’inquinamento, ma in verità sono esposti a quantità di smog superiori a quelle che respirano quotidianamente in città. Daniel Rieger dell’associazione ambientale tedesca Nabu ha anche rincarato la dose ricordando che “le navi non producono solo gas serra, ma anche ossido di zolfo, ossido di nitrogeno e sostanze particellari“.