Un carico di ovetti con sorprese invade la spiaggia di Langeoog

A seguito della tempesta Axel, una nave cargo danese ha perso un container che trasportava le sorprese per gli ovetti di cioccolato. I gusci colorati si sono immediatamente riversati sulle spiagge dell’isola tedesca di Langeoog.

Un carico di ovetti con sorprese invade la spiaggia di Langeoog

Un carico dei famosi ovetti con sorprese ha invaso la spiaggia di Langeoog, isola sita nel Mare del Nord, di fronte alla Germania. Gli ovetti-sorpresa erano trasportati da una nave cargo danese e, anziché diventare il “ripieno” delle classiche uova di cioccolato, sono finiti in mare.

Tutto ciò è stato causato dalla tempesta Axel che ha recentemente flagellato tutto il Nord Europa. I forti venti ed il mare agitato hanno fatto cadere in mare il container che ha riversato tutto il suo contenuto sulle coste dell’isola della Frisia tedesca.

I piccoli ovetti colorati hanno ben presto colonizzato le spiagge dell’isola. Le autorità hanno quindi richiesto la collaborazione della popolazione, che ha risposto mettendo in atto una vera e propria caccia al tesoro. Ovviamente sono stati i più piccoli a trarne il maggior giovamento, potendo impossessarsi di migliaia di ovetti con annesse sorprese.

Non è però la prima volta che enormi carichi di oggetti di plastica finiscono in mare. Stando ai dati emersi da un’indagine condotta da World Shipping Council, in ogni anno compreso nel triennio 2011-2013 sono andati persi in mare circa 2.600 container pieni di merci.

Nel caso del cargo danese, la forte mareggiata ha immediatamente spinto gli ovetti verso le coste dell’isola tedesca di Langeoog.
In passato simili incidenti non hanno avuto però degli epiloghi così fortunati. In alcuni casi gli oggetti hanno continuato a galleggiare su mari ed oceani per diversi anni se non decenni. È questo il caso delle paperelle di plastica perse nel lontano 1992 da un cargo che seguiva la rotta tra la Cina e la California. Le paperelle disperse nell’Oceano Pacifico, grazie alle correnti raggiunsero le isole Hawaii, l’Australia e in alcuni casi anche le spiagge del Nord Europa.
Per gli oceanografi l’evento è stato sfruttato come occasione di studio dei movimenti delle correnti, oltre che modo per comprendere la formazione degli agglomerati di rifiuti plastici sospesi negli oceani.

Sono proprio queste chiazze di rifiuti ad allarmare scienziati ed ambientalisti. Non a caso, un paio di anni fa, alcuni ricercatori hanno descritto un nuovo tipo di roccia presente sulle isole Hawaii. Queste pietre altro non erano che un miscuglio di buste di plastica, tappi di bottiglia e corde. Per l’occasione la roccia è stata ribattezzata plastiglomerato.

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