Trovati nel Tamigi granchi con lo stomaco pieno di plastica

Nel fiume Tamigi sono stati trovati dei granchi con lo stomaco pieno di plastica. Hanno ingerito così tanta plastica da essere cresciuti meno di coloro che non sono stati "intossicati".

Trovati nel Tamigi granchi con lo stomaco pieno di plastica

In Gran Bretagna nel fiume Tamigi sono stati ritrovati dei granchi che presentano al loro interno uno stomaco pieno di plastica. Significa che stanno assumendo quantità ingenti di plastica ogni giorno e la cosa peggiore è che questo materiale particolarmente durevole, può essere trasmesso anche ad altri animali marini, in quanto esistono varie specie che popolano le acque territoriali.

Un team di addetti ha analizzato circa un centinaio di granchi e quasi tutti sono caratterizzati da questa particolarità: il tasso di inquinamento da plastica nel fiume è talmente elevato da diventare il cibo quotidiano delle specie viventi. A differenza dei pesci, i quali anche loro hanno ingerito la plastica che tuttavia viene smaltita in parte tramite intestino, nel caso dei granchi, essa resta all’interno dello stomaco aggrovigliata.

Essendo che i pesci del posto mangiano proprio i granchi, se questi ultimi sono contaminati dalla plastica, essa si diffonde rapidamente da animale in animale. Al momento non sembra essere possibile, logicamente, dire quanti granchi sono effettivamente morti, tuttavia anche se in vita, ci sono comunque delle conseguenze negative.

Ad esempio, gli animali che ingeriscono plastica vedono ridurre il tasso di crescita, in quanto assumono meno cibo commestibile. A differenza dei granchi, i gamberi non sembrano essere influenzati da questo problema: solo il 6% di essi presentano tracce di plastica nell’organismo.

Addirittura è stato scoperto che, sempre nel Tamigi, esistono delle “barriere coralline” fatte di salviettine umidificate. L’altezza di questa “barriera” aumenta di circa un metro all’anno, un dato non di poco conto. Alexandra McGoran del Natural History Museum di Londra invita tutti a dare un contributo riducendo la quantità di plastica versata, promuovendo le azioni di riciclo perché causa decessi e problemi anche ad animali molto grandi, come la megattera morta questa settimana nel Tamigi.

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