Sicilia, l’Etna si fa sentire con una nuova eruzione

Lo scorso lunedì 9 agosto l'Etna, stratovulcano complesso a largo della Sicilia, ha manifestato una nuova eruzione vulcanica avvertita a molti chilometri di distanza.

Sicilia, l’Etna si fa sentire con una nuova eruzione

L’Etna, originatosi nel Quaternario,  è il più alto vulcano attivo della placca euroasiatica, un complesso di rocce, terra e lava che quando vuole fa sentire la propria voce. Erano giorni oramai che questo vulcano non dava segni di vita esterni a se, l’ultima eruzione era stata registrata circa 6 giorni fa. L’incremento dell’attività magmatica e geologica si è registrato durante la notte dal cratere posto a Sud Est. L’energia del vulcano si è manifestata emettendo inizialmente boati sordi e vere e proprie bolle di lava che sono esplose sulla superficie del cratere.

Nelle ore successive a queste attività iniziali si sono registrati ulteriori fenomeni che lentamente hanno preceduto una cascata di lava associata ad emissione di cenere con direzione verso il lato Sud Est mossa dall’intervento del vento, inoltre,  un altro versamento di lava si è diretto verso Valle del Bove. Un’altra fuoriuscita lavica si è propagata sul versante Sud Ovest del vulcano. 

Gli esperti vulcanologi e geologi dell’ Ingv di Catania ( istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) riferiscono che queste recenti attività fanno parte delle eruzioni di tipo stromboliano, ciò significa che hanno un livello di potenza medio-basso, nonostante la loro bassa potenza sono state percepite dai locali le onde di pressione, cioè le onde d’urto delle eruzioni vulcaniche.

Queste onde hanno viaggiato per chilometri nell’atmosfera e hanno fatto tremare porte e finestre non solo delle abitazioni vicine all’Etna che naturalmente si sono dimostrate più violente ma anche di abitazioni limitrofe distanti vari chilometri.

Non si è trattato di nulla fuori dal comune, questo tipo di eruzioni a bassa energia vengono prodotte molto spesso dai vulcani e soprattutto l’Etna ma sicuramente anche se si è trattato di una normale attività questo ha portato ad un blocco del traffico aereo nelle ore di eruzione per prevenire catastrofi aeronautiche dovute dalle colonne di cenere e lapilli.

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