Roma, ultimato il murale ecosostenibile più grande d’Europa

Verrà inaugurato domani 25 ottobre il murale ecologico firmato da Iena Cruz, che si potrà ammirare nel quartiere Ostiense della capitale e che sarà in grado di assorbire le polveri inquinanti per trasformarle in sali inermi.

Roma, ultimato il murale ecosostenibile più grande d’Europa

L’opera che verrà inaugurata domani 26 ottobre sarà il murale green più grande d’Europa: si chiama “Hunting Pollution“, letteralmente “A caccia di inquinamento”, ed andrà ad arricchire ulteriormente la collezione di murales del quartiere Ostiense di Roma, già considerato il “Distretto romano della Street Art“. Realizzato dal 37enne Federico Massa, in arte Iena Cruz – street artist milanese, da 8 anni trapiantato a New York, dove lavora come muralista e scenografo – si potrà ammirare tra via del Porto Fluviale e via del Gazometro. Cruz si è affermato sulla scena internazionale con murales dislocati tra New York, Miami, Barcellona, Città del Messico, Puerto Rico e Ibiza e negli ultimi anni si è focalizzato su tematiche importanti come ill cambiamento climatico, il riscaldamento globale, l’inquinamento e le specie animali a rischio di estinzione. Sono occorsi 21 giorni per la realizzazione del murale, un numero di giorni sufficiente per lasciare una bella ed utile eredità. Il murale non è solo una denuncia sociale, ma è una rivoluzione per il fututo dell’arte, in particolare della street art, e del decoro urbano. Immaginiamo una città che respira, palazzi come alberi, in grado di assorbire e neutralizzare l’inquinamento. Solo qualche anno fa sarebbe stata fantascienza, oggi è realtà.

Da settembre le due facciate del palazzo della De Angelis Real Estate, in via del Porto Fluviale, sono nascoste dai ponteggi. Ma non si tratta di una comune ristrutturazione, bensì di un murale che gode di una doppia funzione: quella di abbellire e decorare e quella di sostenere l’ambiente. L’aspetto innovativo di questo murale consiste, infatti, nella sua capacità di purificare l’aria, assorbendo l’inquinamento prodotto da 80 automobili nell’arco di 12 ore, l’equivalente di quanto sarebbe capace di fare un bosco di circa 30 alberi. Per realizzare il murale, infatti, è stata utilizzata una particolare pittura mangia-polveri inquinanti. I mille metri quadrati dell’opera sono stati realizzati con Airlite, una pittura del tutto ecosostenibile e naturale, capace di catturare le polveri inquinanti per trasformarle in sali inermi. “Non sono pitture facili da utilizzare, ma del resto bisogna anche metterci il doppio dell’impegno se si vuole preservare e salvaguardare il nostro mondo” afferma Cruz. Questo tipo di pittura ecosostenibile costituisce un valore aggiunto dell’opera, vero e proprio regalo green ai romani. Grazie alla street art ecologica, dunque, migliora la vita dei cittadini, non solo dal punto di vista estetico, ma anche sul piano della sostenibilità ambientale. Due risultati a costo zero. Il murale rappresenta letteralmente una boccata d’ossigeno in un quartiere, quello di Ostiense, che soffre la carenza di spazi verdi.

Il progetto Yourban2030

L’opera fa parte del più ampio e ambizioso Yourban2030, un progetto no profit che promuove il rapporto tra arte e sostenibilità ambientale, impegnato in un percorso di consapevolezza e sensibilizzazione sulle tematiche della green economy, attraverso l’utilizzo delle più moderne espressioni del linguaggio artistico, a partire dalla street art, allo scopo di rendere fruibili questi importanti argomenti. Il progetto è finanziato da una giovane imprenditrice e mecenate romana, Veronica De Angelis, proprietaria dell’intero palazzo su cui viene realizzata l’opera ed erede della famiglia di costruttori romani.

Poco più che trentenne, una vita tra l’Italia e gli Stati Uniti, la De Angelis, il cui intento è quello di sensibilizzare la popolazione coinvolgendola nelle tematiche green di stringente attualità, ha voluto portare avanti un progetto che inseguiva da anni, quello di “cambiare i connotati” ai suoi palazzi e allo stesso tempo fare un regalo a Roma. “Sono stata educata al bello e penso che il rapporto tra territorio e bellezza aiuti a sensibilizzare la popolazione sui temi scottanti e contemporanei di ambiente e sostenibilità” spiega l’imprenditrice. “Ho conosciuto Veronica a New York, mi ha subito colpito per la mentalità aperta e la sua visione creativa. È stato naturale cominciare a collaborare, ed è stata anche la prima volta che sono tornato in Italia per un lavoro“, dichiara Iena Cruz parlando della De Angelis.

Il murale

L’opera, il cui tema è l’inquinamento marino, vuole mettere in luce, attraverso l’arte, alcune problematiche ambientali decisamente attuali. Il murale raffigura un motivo a onde, quelle del mare, che corre per entrambe le facciate del palazzo che danno sulla strada. Delle gocce sembrano cadere dal cielo, fissandosi sopra ogni saracinesca. Un airone è appollaiato su un barile di petrolio – simbolo della nostra attuale società dei consumi, divenuto ormai parte integrante del nostro habitat – e tiene nel becco un pesce appena pescato. Alcuni tentacoli neri, metafora della diffusione tentacolare dell’inquinamento che minaccia il nostro pianeta, sembrano fuoriuscire dal barile. L’artista spiega la sua opera con queste parole: “In un ambiente inquinato, distrutto dall’uomo, l’airone catturando un pesce contaminato finisce per contaminarsi esso stesso. Non a caso il titolo dell’opera gioca con le parole: mentre l’airone inconsapevolmente cattura una preda contaminata, la vernice che compone l’opera consapevolmente cattura le polveri dell’inquinamento“.

 

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