Esattamente un anno fa nella capitale italiana sono stati installati dei dispositivi che possono analizzare in tempo reale la qualità dell’aria che si respira. Nello specifico, analizza la presenza del biossido di azoto. I dati registrati in questi 12 mesi sono stati portati al Campidoglio e sono tutt’altro che positivi.
A Roma nello specifico gli abitanti respirano aria molto inquinata, al punto che ogni anno sono 120 le morti premature causate dall’eccessivo NO2 ovvero il biossido di azoto. Se invece del limite dei 40 microgrammi/metro cubo, si considera la soglia limite consigliata dal’OMS di 20 mg/m³ i decessi moltiplicano e salgono a 2683 ogni anno.
Con questi numeri è facile rendersi conto che tutti gli abitanti di Roma sono soggetti a potenziali rischi per la salute, ma il 27% di essi vive in zone invivibili per il troppo inquinamento. Il motivo principale che causa queste soglie così alte è il traffico stradale. Sono tanti gli studi internazionali che hanno confermato che in queste condizioni il rischio di contrarre malattie cardiovascolari o respiratorie è molto alto.
La sindaca Virginia Raggi ha affermato che dal primo novembre del 2019, le auto diesel euro 3 o inferiori non potranno più circolare in zone ZTL dell’anello ferroviario dal lunedì al venerdì. La norma andrebbe ad incidere su 24 mila auto appartenenti ai residenti della zona. Con il passare del tempo, tale limite sarà esteso prima su tutta la città e poi anche su altre motorizzazioni.
L’assessore alla mobilità Linda Meleo, afferma: “In questi due anni abbiamo realizzato più chilometri di ciclabili che negli ultimi 10 anni. Stiamo premendo per cambiare rotta. All’interno del Pums stiamo lavorando molto sul ferro, abbiamo progettato tre nuovi tram, stiamo recuperando il tempo perduto anche su altri due tram che dovranno attraversare la città, stiamo lavorando sulla metro C. Cambiare Roma non é semplice ma ce la stiamo mettendo tutta”.