Riscaldamento globale, per il prossimo futuro si studiano dei lockdown climatici

L'inquinamento sempre crescente e il consumo delle risorse naturali potrebbero spingere i governi, in un prossimo futuro, ad adottare una sorta di blocco, per alcuni periodi, dell'uso di veicoli privati e consumo di carne rossa. Limitazioni anche per aumentare il risparmio energetico.

Riscaldamento globale, per il prossimo futuro si studiano dei lockdown climatici

Ormai il termine lockdown è entrato a far parte della nostra quotidianità. Una quotidinità che ormai, da quasi due anni a questa parte, è stata sconvolta dall’arrivo del coronavirus Sars-CoV-2, un patogeno che è riuscito a scatenare una pandemia mondiale. A causa del collasso degli ospedali in quasi tutte le parti del mondo, i governi sono stati costretti a prendere delle decisioni drastiche, ovvero quello di inserire delle limitazioni alle libertà personali. 

Una vera e propria guerra quella contro il virus, che ci ha costretto per molti mesi a chiuderci nelle nostre case. Niente uscite fuori porta, niente cene fuori casa, niente amici, niente fidanzate. Nulla. In questo periodo la parola lockdown sembrava essere stata messa da parte, mentre adesso si torna a parlare di blocchi, piĂą o meno totali, per quanto riguarda solamente le persone non vaccinate contro il Covid-19. E in futuro i lockdown potranno essere ancora parte della nostra vita.

Lockdown climatici

Visto il consistente aumento del tasso di inquinamento e dell’emissione quindi di gas serra, nonchè del consumo delle risorse alimentari e naturali, in futuro i governi potrebbero decidere si instaurare dei lockdown cosiddetti “climatici”, ovvero dei blocchi di talune attività che serviranno per salvare il clima, o di ridurre comunque l’inquinamento. 

Marianna Mazzuccato, già consigliera economica dell’ex premier italiano Giuseppe Conte, aveva teorizzato di come una soluzione del genere fosse possibile in alcuni Paesi. Se si attuerebbe il lockdown climatico “i governi limiterebbero l’uso di veicoli privati, vieterebbero il consumo di carne rossa e imporrebbero misure estreme di risparmio energetico” – così la pensava la Mazzuccato. 

Si è comunque dimostrato scientificamente che il primo lockdown, in Lombardia ad esempio, non ha prodotto una diminuzione della concentrazione di Pm10 nell’aria. “Non esistono prove scientifiche che dimostrino una relazione diretta tra l’intensità del traffico e la concentrazione degli inquinanti” – così aveva spiegato ad esempio Raffaele Catteneo, assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia. Una recente ricerca intitolata Fossil CO2 emissions in the post-COVID-19 era, ha fatto presente come le emissioni di anidride carbonica dovrebbero diminuire dell’equivalente di un lockdown globale ogni due anni per il prossimo decennio affinché il mondo possa mantenersi entro i limiti di sicurezza del riscaldamento globale.

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