Pian del Re: la sorgente del Po è in secca

Al Pian del Re una scritta, "Qui nasce il Po", indica la sorgente del fiume più grande d'Italia, ma in questi giorni è secca. Le cause vanno ricercate nei cambiamenti climatici mondiali.

Pian del Re: la sorgente del Po è in secca

L’acqua non ha mai cancellato la scritta “Qui nasce il Po” incisa nella roccia: ora, però, l’acqua non c’è più. Da diversi giorni la sorgente che si trova a 2020 mt nel Pian del Re, a Crissolo, alle pendici del Monviso è completamente secca.

Il Po è il fiume più lungo e importante d’Italia, di qui possiamo comprendere la gravità del problema siccità che pian piano attraverserà tutta la Pianura Padana. Qualche metro più a valle, grazie ai piccoli torrenti del pianoro, ci sono rivoli d’acqua che unendosi danno forma al vecchio fiume, ma la sua fonte è completamente asciutta.

Un docente di Ecologia fluviale all’Università del Piemonte orientale e collaboratore del Parco del Monviso, Stefano Fenoglio, ha detto: “E’ un fenomeno eccezionale che si verifica quando c’è penuria d’acqua, legata a fattori globali e non locali“. 

La sorgente, sotto la celebre iscrizione, tace: una spiegazione a questo suo mutamento va ricercata nei cambiamenti climatici mondiali. Secondo Fenoglio sono cambiati “portata e tipo di precipitazioni“. Tutti ci siamo accorti che piove meno e quando accade le piogge sono molto concentrate e tanto intense da chiamarle bombe d’acqua. A questo fenomeno, afferma sempre il docente Fenoglio, c’è da aggiungere che “da anni assistiamo alla progressiva sparizione dei ghiacciai e dei nevai, quindi dopo un’estate torrida come questa, senza rifornimenti da riserve solide, la fonte del Po si secca“. 

L’ex sindaco di Crissolo, Aldo Perotti, da decenni gestore del “Rifugio Pian del Re“, situato a pochi metri dalla sorgente, sembra non allarmato perché nella sua vita gli è già capitato di vedere la sorgente secca almeno un paio di volte. Fatto che si è verificato sempre a settembre. Per il resto Perotti concorda con Fenoglio: “Manca alimentazione alle falde acquifere, sia da ghiaccio e neve che si sciolgono, sia dalle piogge. L’acqua, così, corre sottoterra e già dalla cascata sotto il mio rifugio il Po ricompare e inizia il suo viaggio verso valle“. 

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