Paura a Bali per il vulcano Agung tornato in attività

Livello di massima allerta sull'isola di Bali per l'attività inaspettata del vulcano Agung: aeroporti chiusi, turisti bloccati sull'isola ed interi villaggi evacuati.

Paura a Bali per il vulcano Agung tornato in attività

Il vulcano Agung, che con i suoi 3142 m sovrasta l’isola di Bali in Indonesia, lo scorso 21 novembre è tornato inaspettatamente a farsi sentire con nubi di ceneri, fumo e movimenti sismici. Queste infatti sono le prime attività vulcaniche del monte Agung dopo ben 54 anni di completa inattività.
Inizialmente le prime attività del vulcano hanno provocato per lo più disagi sull’isola, le fitte nubi eruttate infatti hanno causato l’annullamento di diversi voli aerei; ma in seguito alle successive attività vulcaniche la preoccupazione e l’allarme hanno preso sempre più piede, attivando uno stato di allerta massimo.

Ricercatori ed esperti hanno misurato lo stato attuale del vulcano Agung constatando la veloce risalita di magma lungo il condotto vulcanico ed il conseguente riempimento della camera magmatica; si teme quindi un’imminente e pericolosa eruzione che, visto le precedenti attività del vulcano, potrebbe rivelarsi un’eruzione violenta. Il vulcano Agung infatti è inattivo dal 1963, anno in cui la sua ultima attività è stata una sequenza di eruzioni catastrofiche, tra le più violente del XX secolo, le quali causarono circa 1200 morti.

Le autorità indonesiane hanno proclamato il livello di allerta più alto, bloccato voli e l’aeroporto internazionale di Denpasar e fatto evacuare diversi villaggi sottostanti al vulcano per un’area totale di 10 km quadri e ben 100.000 persone coinvolte. Si stima infatti che un’eruzione del vulcano Agung riverserebbe lava e fango lungo le pendici, distruggendo ed incenerendo tutto a valle e coinvolgendo ben 22 villaggi.

Nel frattempo le scosse continuano e si fanno sempre più intense, le nubi di cenere arrivano fino a 9000 m di altezza e le esplosioni interne al vulcano possono essere udite a 12 km di distanza.

Procedono anche le opere di evacuazione delle autorità locali le quali hanno anche messo a disposizione autobus e traghetti per permettere alla popolazione ed ai turisti di poter abbandonare l’isola di Bali e raggiungere l’isola di Java, unica alternativa per i turisti di accaparrarsi un volo per lasciare l’Indonesia.

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