Ogni settimana si verifica una catastrofe dovuta ai cambiamenti climatici

I disastri legati ai cambiamenti climatici si verificano con una frequenza di almeno una volta a settimana. Ecco i principali problemi legati all'inquinamento.

Ogni settimana si verifica una catastrofe dovuta ai cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici continuano a portare problemi: per la precisione una catastrofe ogni settimana, ma la maggior parte di esse vengono prese sottogamba e non attirano la giusta attenzione. L’ONU, inoltre, avverte che bisogna lavorare per “rinforzare” quei Paesi che sono ancora in via di sviluppo. Le catastrofi a cui si fa riferimento sono, ad esempio, i cicloni Idai e Kenneth in Mozambico, ma anche la siccità attualmente in voga in India.

Quelli appena nominati sono gli eventi più famosi che sono conosciuti in tutto il mondo, ma come riporta uno dei rappresentanti dell’ONU, stanno aumentando le catastrofi ad impatto minore che, anche nel loro piccolo, sono causa di morte e sfollamenti dalle abitazioni.

I cambiamenti climatici causano una catastrofe ogni settimana

La cosa su cui batte l’Organizzazione delle Nazioni Unite è che il problema ambientale non è un qualcosa che riguarda il futuro, ma come si può ben notare ha già colpito il presente. Per fare una stima approssimata, ogni anno queste catastrofi ambientali costano circa 520 miliardi di dollari. A questa cifra va sommato il costo per la costruzione di infrastrutture che possano combattere in qualche modo il riscaldamento globale, che ammonta a circa 2.7 miliardi entro 20 anni.

Ciò che è più importante al momento è proprio il costo per le infrastrutture che non è altissimo, ma comunque non ci sono abbastanza investitori. Queste strutture sono costituite, idealmente, da reti idriche, tubazioni, abitazioni, reti stradali, che possono resistere più facilmente alle catastrofi naturali come le inondazioni e tutte quelle condizioni ambientali particolarmente ostili.

Fino ad oggi il grosso del lavoro è stato fatto sulla riduzione delle emissioni, ma ciò non basta e non è sufficiente. Il problema non riguarda solamente i paesi “poveri”, ma anche nazioni e continenti come l’America e l’Europa, come è dimostrato dai recenti incendi e dalle temperature particolarmente alte.

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