L’olio di cocco è dannoso per l’ambiente

Si stima che l'utilizzo dell'olio di cocco, proveniente dall'Indonesia, prodotto per 60 milioni di tonnellate, abbia portato all'estinzione di varie specie in natura.

L’olio di cocco è dannoso per l’ambiente

Un nuovo attacco all’ambiente deriva da molti oli di origine naturale, non solo l’olio di palma quindi considerato dannoso, il secondo più pericoloso, è l’olio di cocco, coltivato in Indonesia, con clima tropicale, si consuma in America, Indonesia e India. Ne vengono prodotte 60 milioni di tonnellate e ha portato all’estinzione di varie specie animali protette in natura.

Altri oli sono considerati dannosi, come quello di mais, di arachidi, di oliva, di colza, di soia e di cotone ed incredibilmente l’olio di oliva, che abbiamo tutti sulle nostre tavole, in particolare in Spagna dove per raccogliere le bacche la notte, con speciali aspiratori, sono morti diverse specie di uccelli, e vengono utilizzati fertilizzanti e pesticidi, per questo se ne raccomanda, di non comprare quello a basso prezzo.

L’olio di palma, che viene considerato il pericolo numero uno, può causare, con la deforestazione tropicale, l’estinzione di specie di scimmie, e tigri. Tanto che se ne fece una lotta, contro le multinazioni, come la Nutella della Ferrero, Unilever, Kraft, Ikea e McDonalds, principali esportatori, per vietarne l’uso o utilizzarlo solamente ad uso alimentare.

Anche l’olio di soia, nella black list, può causare problemi al cuore, e un serio pericolo per l’ Amazzonia. Il pericolo viene delle aree coltivate in larga scala, d’altronde l’agricoltura al giorno d’oggi è fondamentale, per la sempre più crescente richiesta di cibo e fino al 40% del globo è coltivato. E le coltivazioni da olio rappresentano circa il 20 per cento di quelle totali.

Secondo un rilevamento del 2015 in media solo l’11 per cento del territorio è rimasto dedicato alla foresta primordiale, e la deforestazione è stata prima di tutto causata dal cocco. Se si continua di questo passo nulla rimarrà di non coltivato e ci sarà un serio pericolo per le specie animali, a cui non rimarrà niente.

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