Lisbona introduce i trasporti pubblici alimentati con biocarburante

La capitale del Portogallo sembra essere più impegnata che mai nella lotta ai problemi ambientali. Introdotti autobus alimentati a biodiesel per abbattere l'inquinamento cittadino.

Lisbona introduce i trasporti pubblici alimentati con biocarburante

Dopo la recente notizia che il Portogallo adotterà un sistema di deposito per la raccolta delle bottiglie di plastica molto simile a quello della Germania, è stato annunciato che la principale azienda di trasporti pubblici di Lisbona – Carris – ha introdotto una linea di autobus gestita esclusivamente da biodiesel poco inquinante per l’ambiente.

La settimana scorsa, Carris, ha annunciato ufficialmente la prima linea di autobus gestita con olio da cucina usato, recuperato dalle mense in giro per tutta la città portoghese. In un comunicato stampa, l’azienda spiega che questi veicoli emettono circa l’83% in meno di gas serra rispetto agli altri autobus che utilizzano diverse tipologie di carburanti (il normale diesel per esempio).

Questo non è solo un passo avanti per diventare un’azienda più ecologica e molto più sostenibile, ma può essere visto anche come una importante e nuova innovazione tecnologica al servizio dell’ambiente e dei cittadini. Secondo José Roseiro, direttore della manutenzione di Carris: “Questo progetto ha demistificato l’idea che i carburanti prodotti con oli da cucina usati hanno un impatto significativo sui veicoli terrestri. Dopo diversi mesi di test, non abbiamo identificato differenze significative negli autobus che hanno utilizzato questo carburante rispetto a veicoli simili utilizzati sugli stessi percorsi cittadini”.

Pertanto, a poco a poco, il Portogallo si unisce a paesi come il Canada, il Brasile, l’Australia, l’India e la Thailandia che da tempo utilizzano miscele di biocarburanti per alimentare gli autobus appartenenti al sistema di trasporti pubblico cittadino. Al momento, è noto che Carris ha ben sei veicoli mossi da biodiesel, ma non è ancora chiaro se hanno intenzione di introdurre questa misura in tutti i loro autobus oppure soltanto nella flotta già da loro posseduta.

Gli esperti ritengono che partendo dal classico diesel, con poche modifiche si possa utilizzare miscele di derivati di olii vegetali esausti, come quelli che provengono dalle mense. Altrimenti, si può trasformare il diesel in metano (biogas) con alcuni accorgimenti tecnico-scientifici, così da ottenere un decremento molto significativo dei gas serra.

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