La Lego si è posta l’obiettivo di diventare un’azienda totalmente green entro il 2030. Ad oggi, per raggiungere questo ha costruito un parco eolico e sta per adottare nuovi materiali che escludono l’utilizzo della plastica, per questo sta per lanciare sul mercato una nuova linea di pezzi ed elementi realizzati a partire dalla canna da zucchero.
I prodotti Lego sono realizzati per il 70% in materiali plastici, ovvero l’ABS, l’acrilonitrile-butadiene-stirene, ma sta già convertendo questa sua tendenza sperimentando e producendo pezzi in materiali ecoplastici derivanti dalla lavorazione dei vegetali. Nelle interviste, il Vice Presidente e Responsabile della Sostenibilità ambientale del Gruppo Lego, Tim Brooks, ha sempre sostenuto che ci si sta impegnando molto per raggiungere l’obiettivo di diventare un’azienda a “rifiuti zero”.
I nuovi pezzi, infatti, sono stati prodotti lavorando la canna da zucchero, arrivando a realizzare così un polietilene vegetale con l’etanolo estratto dalle piante, ma che è solo nelle quantità del 1-2%, una percentuale bassissima, ma comunque rivoluzionaria per l’industria dei mattoncini. La forma dei nuovi pezzi è quella di elementi vegetali e botanici, quindi piantine, alberi e fiori per completare, abbellire e decorare le altre costruzioni.
I nuovi pezzi in polietilene sono uguali a quelli in plastica da sempre prodotti sin dalla nascita dell’azienda, ma il polietilene vegetale è una materiale più morbido, resistente e flessibile. Nonostante ciò, nessuno potrà accorgersi della differenza poichè la qualità di realizzazione è sempre la stessa, così come anche l’aspetto.
La Lego, per questa sostenere questa iniziativa di produzione e utilizzo delle bioplastiche, si è alleata con WWF entrando a far parte della Bioplastic Feedstock Alliance (BFA), un’iniziativa del WWF che garantisce alle industrie bioplastiche l’approvvigionamento sostenibile delle materie prime, infatti i nuovi pezzi lego sono certificati dalla normativa della Catena di Custodia dell’associazione, poichè la canna da zucchero è proveniente da una coltivazione certificata e che rispetta l’utlizzo responsabile della pianta.