La tempesta geomagnetica che ha colpito l’Abruzzo ha regalato scenari mozzafiato, spaziando dalla costa alla montagna e trasformando il cielo in una tavolozza di colori vibranti e suggestivi. Questo evento insolito, noto come SAR, Stable Auroral Red arches, ha affascinato numerosi osservatori, spingendoli a catturare e condividere foto da varie angolazioni della regione. Migliaia di immagini sono state condivise, soprattutto dall’Aquilano, con il maestoso Gran Sasso che fa da sfondo, dalla suggestiva Marsica e dalle pittoresche coste teatine, teramane e pescarese.
Questa spettacolare manifestazione celeste è stata causata da potenti flussi di vento solare provenienti dal mostruoso complesso di macchie solari AR3664, che ha raggiunto un diametro impressionante di ben 200.000 chilometri. L’associazione meteorologica Caput Frigoris ha fornito ulteriori dettagli su questo straordinario fenomeno sulla sua pagina Facebook, accompagnando le informazioni con scatti provenienti dalle webcam della rete di stazioni meteo e foto suggestive condivise dai follower.
L’indice di disturbo del campo magnetico planetario ha raggiunto il livello 9, il massimo possibile, configurando una “tempesta geomagnetica estrema” di grado G5, un evento senza precedenti dal lontano novembre 2003. Alcuni degli scatti più spettacolari includono quello di Giorgio Baldi, che ha immortalato il fenomeno su Rocca Calascio, con la suggestiva chiesa di Santa Maria della Pietà in primo piano, e quelli di Manuel Montini, che ha catturato l’aurora boreale mentre danzava sopra il mare ad Alba Adriatica.
Questo fenomeno straordinario, simile a quello osservato lo scorso novembre, quando l’aurora boreale è stata avvistata persino a Chieti e in pianura, è destinato ad essere oggetto di studio più approfondito. Lunedì 13, infatti, prenderà il via un progetto presso l’Università degli Studi dell’Aquila, annunciato nei mesi scorsi, che ospiterà la Scuola internazionale Operational Space Weather Fundamentals.
L’obiettivo di questa scuola è quello di fornire ai giovani ricercatori una visione completa dei fenomeni legati all’attività solare, con particolare attenzione agli aspetti pratici del monitoraggio delle tempeste geomagnetiche. Questo evento celeste straordinario non solo ha incantato gli osservatori, ma ha anche aperto nuove strade per la ricerca scientifica e lo studio dei fenomeni spaziali che influenzano la Terra.