Le multinazionali americane puntano tutto sul vegano

Sono sempre di più le multinazionali che decidono di investire sulla carne biologica e di aumentarne la produttività su larga scala. Lo hanno fatto JBS e Tyson Food Inc.

Le multinazionali americane puntano tutto sul vegano

Negli Stati Uniti d’America i consumatori stanno diventando sempre più green, attenti al cibo che portano in tavola, ed è per questo che comprano cibi a base vegetale, sono vegani e mangiano hamburger biologici. A fronte di questo le due più grandi multinazioni nel mondo, la brasiliana Jbs e l’americana Tyson food hanno deciso di produrre su più larga scala hamburger a base vegetale.

Ciò comporterà meno emissione di gas serra e attenti anche all’ambiente, e ai cambiamenti climatici, l’introduzione di meno inquinanti, le carni non verranno più dunque macellate, e sarà un beneficio anche per gli animali, con meno allevamenti intensivi; anche la Kellogg era pronta per questa inversione di tendenza, così come la Hormel Foods, che ha introdotto il salame vegetale.

Dapprima queste grandi industrie erano contrarie al commercio di prodotti a base vegetale, ma si sono ricredute dato il grande incremento nel mercato, Per fare un esempio, quella di Impossible Foods è fatta da grano, olio di cocco, patate ed eme (in inglese “heme”), un composto organico che contiene ferro.

Fanno quindi bene all’organismo perchè contengono proteine vegetali; anche Burger King e McDonald’s hanno commercializzato questi prodotti, anche nel nostro Paese, Secondo il recente rapporto della Plant Based Food Association, uno dei maggiori gruppi che sostengono il consumo di prodotti alternativi alla carne, nel 2020 le vendite di carne vegetale negli Stati Uniti sono aumentate del 45 per cento rispetto al 2019.

Le aziende cercano di raggiungere alti budget e cercare nuovi clienti anche nel sud est asiatico e in terra australiana, la carne vera continua ad avere un prezzo minore, però, e le aziende tendono ad abbassarne il prezzo. Si cercherà comunque di farne assumere il sapore come fosse di vera carne. Molti consumatori però sono restii a comprare da queste multinazionali. Sempre più imprenditori “vedono il potenziale di successo delle proteine alternative e allo stesso tempo riconoscono il loro impatto positivo sulla sostenibilità alimentare utili anche nell’ottica di raggiungere le  “emissioni zero” entro il 2050!“.

Continua a leggere su Fidelity News