Il Sud-Est asiatico è il più grande produttore di rifiuti di plastica al mondo

L’ultimo rapporto dell’UNEP ha tracciato un quadro poco rassicurante sui rifiuti di plastica, un fenomeno che per oltre il 50% è riconducibile ad alcuni paesi del Sud-Est Asiatico, dove l’attenzione all’ambiente è ancora molto scarsa.

Il Sud-Est asiatico è il più grande produttore di rifiuti di plastica al mondo

Si stima che ogni anno, non meno di 8 milioni di tonnellate di plastica finiscano nei mari e negli oceani di tutto il mondo. Bottiglie, sacchetti e imballaggi sono i principali protagonisti di questo scempio che deturpa l’ecosistema marino, determinando un gravissimo danno alla biodiversità, ma anche alla nostra salute.

Europa e Giappone, negli ultimi anni hanno dimostrato di avere una maggiore sensibilità nei confronti di questo tema sempre più di drammatica attualità. Ma a fronte di queste realtà, ne esistono altre che dimostrano una scarsa attenzione verso l’ambiente, continuando a peggiorare un problema ormai sotto gli occhi di tutti.

Non a caso se si guarda il trend degli ultimi 55 anni, si scopre che la produzione di plastica è aumentata più di venti volte, passando dai 15 milioni di tonnellate del 1964, agli oltre 310 milioni dello scorso anno. A fronte di questo output da capogiro, il tallone d’Achille dell’intero sistema rimane quella che è la quantità recuperata e riciclata, decisamente insufficiente per poter limitare al minimo l’impatto ambientale.

Sulla scorta di questa premessa, il recente rapporto dell’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, ha tracciato quelle che sono le dinamiche di un fenomeno che si fa sempre più preoccupante. In particolare a destare maggiore apprensione è la situazione non solo della Cina, ma anche dell’Indonesia, delle Filippine, del Vietnam e della Thailandia. Questi cinque paesi, di fatto producono più del 50% dell’inquinamento attribuibile alla plastica.

Ma se il bando all’importazione dei rifiuti in plastica, unito alla maggior sensibilizzazione verso il tema ambientale, hanno comportato un lento miglioramento della situazione della Cina, a non far dormire sonni tranquilli è la quasi completa mancanza di regole e di attenzione verso l’utilizzo e lo smaltimento della plastica dell’intero Sud-Est asiatico. Questo genere di rifiuti, oltre a rovinare le aree in oggetto, mettono in ginocchio anche il turismo, la pesca, i trasporti e la salute dei propri abitanti.

Senza poi considerare che alla lunga, le conseguenze si ripercuotono anche al di fuori dei confini nazionali, danneggiando il mondo intero. Proprio alla luce di questo assunto, Kakuko Nagatani-Yoshida, coordinatore regionale dell’UNEP, ha concluso che “se vogliamo risolvere il problema dei rifiuti marini in tutto il mondo, dobbiamo risolverlo in questa regione”.

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