Il 2019 ha distrutto le foreste mondiali

Quest'estate è stata catastrofica per molte foreste in tutto il mondo, dall'Amazzonia all'Africa passando per la Siberia, con gravi conseguenze per gli abitanti del luogo e di tutto il globo.

Il 2019 ha distrutto le foreste mondiali

L’attenzione mediatica delle ultime ore si è concentrata sui terribili incendi divampati in Amazzonia, inoltre le schermaglie tra il presidente brasiliano Bolsonaro e il francese Macron hanno interessato l’opinione pubblica sulla situazione nel polmone verde.

Tuttavia durante quest’estate gli incendi hanno colpito le più importanti foreste del mondo, dalla Siberia all’Africa, situazioni messe meno sotto i riflettori ma ugualmente preoccupanti. Infatti la NASA, con il suo sistema informativo degli incendi (FIRMS), afferma che le situazioni più gravi sono proprio in Africa, in particolare nel bacino del Congo si sono registrati oltre 3.000 incendi mentre in Angolia quest’estate ci sono stati oltre 6.900 focolai.

Dando uno sguardo all’intera mappa ci si accorge che la situazione è abbastanza grave, sono pochissime le zone verdi intatte. Oltre al Brasile anche in altre zone del Sud America si sono registrati forti aumenti nel numero di incendi. In Perù si è registrato un aumento del 105% rispetto al 2018, la nazione contiene circa il 10% della superficie della foresta pluviale.
Mentre la Bolivia ha avuto un aumento del 107%Suriname e Guyana infine hanno visto un aumento di oltre il 120% degli incendi.

Escludendo la Siberia, dove la causa degli incendi sembra essere legata alle temperature anomale registrate durante questa estate, negli altri casi i roghi sono connessi alle pratiche di disboscamento per l’allevamento e la coltivazione, azioni talvolta legali talvolta illegali.

Tuttavia bisogna analizzare ogni caso singolarmente, come spiega Richard Black, direttore dell’’Energy & Climate Intelligence Unit, le fiamme africane potrebbero essere legate alle necessità di sopravvivenza della popolazione locale mentre in Amazzonia la situazione sembra diversa: “Chiaramente sia in Amazzonia che in Congo, i focolai appiccati dai piccoli agricoltori rappresentano un modo di vivere, succede. Ciò che è diverso è l’aumento in Amazzonia quest’anno rispetto allo scorso anno: quasi un raddoppio del numero di incendi. Bolsonaro sembra incoraggiarlo, ma non ho visto alcuna prova di ciò in nessuno dei Paesi africani, e ritengo che questa sia una differenza chiave” ha dichiarato Black.

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