Greenpeace incorona Apple come azienda hi-tech più eco-friendly

Secondo il report “Clicking Clean: Who is Winning the Race to Build a Green Internet” pubblicato da Greepeace Usa, Apple sarebbe la società hi-tech più green del pianeta. Delude invece Amazon, il cui grave ritardo in materia è alquanto preoccupante.

Greenpeace incorona Apple come azienda hi-tech più eco-friendly

Per il terzo anno consecutivo, Apple continua a mantenere la propria posizione di leader tra le varie compagnie hi-tech operanti a livello globale. Tale piazzamento emerge dall’ultimo rapporto stilato da Greenpeace Usa intitolato “Clicking Clean: Who is Winning the Race to Build a Green Internet”.

Nel rapporto, la divisione statunitense dell’organizzazione non governativa analizza quella che è l’impronta energetica dei più grandi operatori di data center. Sotto la lente sono finiti oltre settanta tra siti web e popolari applicazioni.

I giudizi espressi da Greenpeace tengono conto di una serie di caratteristiche che riflettono l’attenzione posta alla riduzione dell’impatto ambientale. Il primo posto dell’azienda di Cupertino non è certo una sorpresa: da molti anni la Mela ricorre a forme di approvvigionamento energetico derivanti da fonti rinnovabili. L’obiettivo a breve termine è però quello di alimentare tutte le proprie attività globali attraverso energie pulite

Oltre a Apple, sul podio di questa speciale classifica rientrano anche Facebook e Google. Per Greenpeace tutti questi colossi hanno fatto segnare i maggiori passi in avanti nella transizione verso forme di approvvigionamento sostenibili e rinnovabili. In questo ambito, l’exploit maggiore lo fa però registrare Switch, società leader mondiale nel settore del data center

Delude invece la performance di Amazon. Per Luca Iacobini, responsabile campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia, “nonostante gli annunci in fatto di rinnovabili, Amazon continua a mantenere i suoi clienti all’oscuro sulle proprie decisioni energetiche”. Tutto ciò è alquanto preoccupante in quanto “l’azienda sta allargando le proprie attività in aree geografiche in cui sono utilizzate prevalentemente energie sporche“.

Anche Netflix e Samsung non possono certo sorridere. Per Greenpeace Usa, entrambe le realtà sarebbero ancora lontane dal raggiungimento dell’obiettivo di alimentarsi con fonti energetiche completamente rinnovabili. Netflix proprio lo scorso anno aveva annunciato l’intenzione di ridurre le proprie emissioni di CO2, ma stando al contenuto del rapporto, l’azienda ha badato solamente ad acquistare crediti di compensazione delle emissioni, non incrementando gli investimenti nelle energie rinnovabili.

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