Grandi erbivori a rischio estinzione: caccia causa primaria

I grandi erbivori sono a rischio di estinzione, e la causa primaria è la caccia. A confermarlo è uno studio dell'Università dell'Oregon. I ricercatori: "Se cresce la consapevolezza, le cose possono cambiare"

Grandi erbivori a rischio estinzione: caccia causa primaria

I grandi erbivori stanno lentamente scomparendo dalla faccia del pianeta, e la colpa è prevalentemente dei cacciatori. E’ questo l’allarme lanciato dall’Università dell’Oregon, nello studio relativo allo stato di sopravvivenza di questi animali, pubblicato sulla rivista online Science Advances. Secondo i dati raccolti dai ricercatori infatti, il 60% dei grandi erbivori sarebbe a forte rischio di estinzione, se la situazione non dovesse cambiare. Tra questi figurano ad esempio zebre, cammelli, tapiri, rinoceronti, giraffe ed elefanti. Il grande spettro che incombe ora è stato definito come “Paesaggio Vuoto”.

Il Paesaggio Vuoto (Empty Landscape, in lingua originale) è l’incubo non solo di ogni naturalista, ma di ogni persona che abbia conservato in sé un minimo di raziocinio. Questa dicitura prende spunto da una ricerca condotta nel 1992, nella quale veniva spiegato come la forte riduzione della fauna da foreste, savane e praterie (Paesaggio Vuoto per l’appunto), costituisse una seria minaccia per i relativi ecosistemi. A spiegare i risultati del recente studio americano è stato William Ripple, docente presso l’Università dell’Oregon nonché coordinatore della ricerca.

“La nostra analisi mostra che va ben al di là dei paesaggi forestali, fino a savane, praterie e deserti. Così abbiamo coniato un nuovo termine-ha spiegato lo studioso-il Paesaggio Vuoto”. Le aree in cui i grandi erbivori risultano essere più a rischio sarebbero quelle in corrispondenza dei Paesi in via di sviluppo: Sud-Est asiatico, Africa ed India. Meno grave la situazione in Europa e nel Nord America, ma per un fattore non certo da applausi: questi due continenti hanno infatti già perduto gran parte dei loro grandi mammiferi. L’ultima speranza rimangono dunque le zone sopra citate.

I ricercatori hanno poi spiegato che sono principalmente due le cause che stanno portando a questo rischio: la caccia indiscriminata, e la riduzione delle risorse di cibo disponibili. La ricerca, chiamata Collapse of the world’s largest herbivores (“Il collasso dei più grandi erbivori del mondo”) spiega che pesa molto, per la situazione attuale, anche l’alterazione dell’habitat naturale di questi animali.

Gli studiosi hanno reso noto che caccia e bracconaggio, se non fortemente limitati, condanneranno l’intero universo erbivoro planetario: “Pensavamo che, complessivamente, i grandi carnivori fossero più a rischio perché sono più perseguitati dall’uomo. Ma non è così. Inoltre ci aspettavamo che la minaccia principale fosse la perdita di habitat, ma abbiamo scoperto che probabilmente la caccia è ancora più significativa”.

Nel finale, però, i ricercatori dell’Università dell’Oregon si sono detti ottimisti in merito a quello che sarà il futuro dei grandi erbivori: “Il pubblico ama questi grani animali, e non vuole vederli spazzati via. Così la nostra ricerca, soprattutto se viene ripresa dai media, può diffondere l’informazione alla comunità internazionale […] Se cresce la consapevolezza, le cose possono cambiare”.

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