Il 30% dei ghiacciai presenti nel nostro Paese sono scomparsi negli ultimi 50 anni: è questo l’inquietante dato reso noto da una ricerca presentata il 7 Maggio all’Università degli Studi di Milano, in occasione del 19th Alpine Glaciology Meeting. La ricerca in questione era iniziata nel 2012, e sono stati presi in analisi i dati relativi all’ultimo decennio, allo scopo di censire i ghiacciai presenti sul territorio italiano.
La stima viene aggiornata ogni 50 anni circa, e l’ultimo studio condotto in materia era stato presentato nel 1962. Confrontando i dati relativi ad entrambe le relazioni, è emerso che la nostra nazione abbia perduto quasi un terzo dei suoi ghiacciai dall’ultima ricerca condotta in materia, ad oggi. Il coordinatore dello studio, redatto in collaborazione con Levissima e con l’Associazione Ev-K2-Cnr, e supportato dal Comitato glaciologo italiano, è stato Claudio Smiraglia, uno dei più eminenti glaciologi del nostro Paese.
Claudio Smiraglia, inoltre, è professore ordinario di geografia fisica e geomorfologia all’Università degli Studi di Milano. Smiraglia ha parlato così del “Catasto” dei ghiacciai: “Il Catasto è uno strumento indispensabile per capire lo stato di salute del cuore freddo delle nostre Alpi, la cui evoluzione è il principale indicatore dei cambiamenti climatici in atto”.
Un altro dato emerso da questo studio è che i ghiacciai italiani siano aumentati di numero, dagli 835 del 1962 ai 903 di oggi, “Ma solo perché molti si sono spezzati in segmenti più piccoli” riferisce il glaciologo. Infatti, la loro superficie si è drasticamente ridotta: da 527 a 369 chilometri quadrati. Praticamente il 30% in meno, e la perdita annua dei ghiacciai viene stimata in circa 300 ettari.
Per fare un esempio pratico e concreto di quanto la situazione sia seria, è sufficiente pensare che la Marmolada si è letteralmente dimezzata nel corso dell’arco temporale preso in analisi dagli studiosi.