Ecco il primo pesce a sangue caldo: il Pesce Re

Degli studi californiani hanno rilevato che il Pesce Re, a differenza di tutti gli altri pesci, è un pesce a sangue caldo, in grado di regolare la propria temperatura grazie a un sofisticato reticolo di vasi sanguigni

Ecco il primo pesce a sangue caldo: il Pesce Re

Sin da quando eravamo bambini ci hanno insegnato che pesci, rettili e anfibi sono animali “a sangue freddo”, cioè non in grado di regolare la propria temperatura corporea e altamente dipendenti da quella esterna, mentre volatili e mammiferi sono specie “a sangue caldo”, ovvero in grado di regolare la propria temperatura corporea anche e soprattutto in base ai cambiamenti esterni.

Ebbene, preparatevi a mettere in dubbio le vostre certezze, perché un gruppo di ricercatori americano ha scoperto il primo pesce a sangue caldo. Stiamo parlando dell’imponente Pesce Re. Nicholas Wegner e colleghi del National Oceanic and Atmospheric Administration hanno infatti rilevato che il Pesce Re, chiamato anche Pesce Luna od Opah, caratterizzato dai colori vivaci e dalle dimensioni notevoli (può raggiungere i 2 metri di lunghezza e superare i 100 kg di peso), è in grado di regolare sempre la propria temperatura corporea.

Sebbene fosse già risaputo che questo pesce riuscisse a riscaldare la zona del cranio nei momenti di caccia in acque fredde, adesso si è scoperto che esso può riscaldare anche tutto il resto del corpo, facendo raggiungere ai propri muscoli temperature di anche 5°. Ma come fanno? Partiamo da un fatto già noto: come già accennato, questo pesce durante la caccia può riscaldare il proprio cranio, grazie alla contrazione di alcuni muscoli che si trovano nella regione degli occhi, riuscendo così ad accrescere notevolmente la propria vista e le funzioni dell’encefalo.

Detto questo, il processo che consente all’opah di riscaldare il resto del suo organismo non si discosta di molto da quest’ultimo appena illustrato. Infatti, si parla sempre di contrazione muscolare, che stavolta interessa la zona pettorale, dove si trovano le pinne che consentono al pesce re di effettuare gli spostamenti in avanti.

Ma il calore non è soltanto provocato da queste contrazioni, bensì è dovuto a una peculiare conformazione delle sue branche, le quali sono irrorate da vasi sanguigni rossi e blu circondati da uno strato di tessuto adiposo, che ne favorisce l’isolamento termico, e disposti secondo una “rete mirabile”, struttura assai complessa e finora mai osservata nei pesci ma soltanto in alcuni mammiferi marini, come le balene.

I vasi sanguigni sono dunque intrecciati tra di loro secondo un sofisticato sistema e disposti a stretto contatto, in maniera tale che quelli provenienti dai muscoli, contenenti “sangue caldo” povero di ossigeno, cedano calore a quelli provenienti dalle branchie, che trasportano “sangue freddo” ricco di ossigeno, favorendo così uno scambio continuo e limitando la dispersione di calore.

Una scoperta apparentemente poco significativa, ma se si pensa che mai prima d’ora si era osservata una struttura così complessa nei pesci, tutte le certezze che si avevano finora al loro riguardo crollano e si aprono nuove strade di ricerca. Vedremo se il pesce re è davvero l’unico esemplare con queste capacità. Certo è che, adesso, questo pesce si è davvero guadagnato il titolo di ‘re’ dei pesci.

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