Droni utilizzati per mappare i banchi di ghiaccio sull’Antartide

L’utilizzo dei droni apre nuove prospettive. Lo dice anche lo scienziato che ha pilotato il velivolo, Guy Williams, che sostiene che il suo utilizzo è stato fondamentale per ottenere immagini dettagliate ed eseguire una ricognizione del ghiaccio marino

Droni utilizzati per mappare i banchi di ghiaccio sull’Antartide

Un’operazione del tutto nuova ha visto i droni sorvolare con successo sopra i banchi di ghiaccio in Antartide: è la prima operazione di questo genere al mondo, e sembra che stia per rivoluzionare del tutto la scienza antartica.

Nelle normative che regolano i programmi di ricerca antartica esiste un divieto che non consente di utilizzare i droni per non disturbare la fauna e non interferire in alcun modo con lo spazio aereo controllato: stavolta però gli scienziati dell’Australian Institute for Marine and Antarctic Studies (Imas) hanno ottenuto dall’American National Science Foundation il permesso di usufruire di questa tecnologia a bordo del rompighiaccio Nathaniel B Palmer. E’ stato, infatti, nel corso dell’ultima spedizione che è stata messo in atto questo nuovo utilizzo dei droni, con grande soddisfazione degli scienziati.

Il drone è stato pilotato dallo scienziato dell’Imas Guy Williams, ed era attrezzato con fotocamere digitali single-lens reflex (SRL) per rilevare un’accurata mappatura dei banchi di ghiaccio. Lo scienziato, entusiasta dell’operazione, ha detto alla radio nazionale Abc: “È la prima volta che viene utilizzato un drone da un rompighiaccio e abbiamo potuto ottenere immagini dettagliate ed eseguire una ricognizione del ghiaccio marino”

Guy Williams ha aggiunto: “È già possibile studiare i banchi di ghiaccio veramente grandi dallo spazio, usando satelliti ad alta risoluzione, ma per i banchi più piccoli è necessario questo genere di tecnologia. Vi sono molte opportunità, di attrezzare i droni con differenti sensori, per analisi atmosferiche o per studi topografici più avanzati della superficie del ghiaccio marino”.  

Si aprono, dunque, nuove e interessanti prospettive, e gli accenni dati dallo scienziato fanno supporre che presto molti progetti diventeranno realtà. I droni saranno utilizzati con ulteriore successo in questo settore, e permetteranno di accedere a punti prima impensabili e di conoscerli a fondo grazie all’inserimento di particolari sensori.

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