Coronavirus, piano green per la ripartenza dell’Europa

L'Italia, inseme ad altri 9 Paesi membri, esorta l'Unione Europea a mettere in atto una ripresa economica che non tradisca l'ambiente, con maggiori investimenti in energie rinnovabili e sostenibilità.

Coronavirus, piano green per la ripartenza dell’Europa

Un argomento molto caldo negli ultimi anni è sicuramente la sostenibilità ambientale delle politiche economiche dei grandi Paesi nel mondo, tali politiche hanno sempre messo in secondo piano il lato “green” e questo ha fatto scoppiare varie proteste negli ultimi anni, che hanno portato a varie misure e promesse da parte dei governi nazionali.

La pandemia da Coronavirus sembra aver rallentato anche il processo di conversione energetica messo in moto in Europa, per questo motivo ben 10 Stati membri hanno invitato l’Unione a costituire un piano di recupero verde, senza che i progressi e gli accordi vengano meno a causa del virus. I ministri dell’ambiente di Italia, Spagna, Paesi Bassi e altre 7 nazioni hanno sostenuto che è fondamentale allineare la ripresa economica con il Green Deal, accordo europeo sulla sostenibilità di fine 2019.

In Europa è stato concordato, con non poche difficoltà, un pacchetto da 540 miliardi di euro per aiutare gli Stati membri nel post Covid-19. Tuttavia va ancora stabilito un piano di ripresa economica e il modo di erogare tutto il denaro, quindi c’è la paura che la questione ambientale possa essere trascurata.

L’effetto dei blocchi causati dalle misure di prevenzione da Coronavirus è stato duale: da un lato sono crollate le emissioni di gas inquinanti nell’aria, ma dall’altra le grandi aziende stanno chiedendo di prorogare le scadenze dei target previsti con la “scusa” della pandemia. Molti scienziati ed esperti hanno sottolineato che l’effetto positivo dato dalla diminuzione delle emissioni sarà completamente vanificato se non si rifonda l’intero reparto industriale. Quindi ripartire a pieno regime appena l’emergenza sarà cessata farà svanire ogni minimo effetto positivo sul clima.

In questa direzione va la lettera aperta dei ministri dell’ambiente:“Il Green Deal costituisce una nuova strategia di crescita per l’UE  che è in grado di offrire i vantaggi economici e nella creazione di posti di lavoro, accelerando al contempo la transizione verde in modo efficiente in termini di costi”. Gli altri firmatari della lettera sono: Austria, Danimarca, Finlandia, Portogallo, Lettonia, Lussemburgo e Svezia. I ministri chiedono che il piano di recupero valorizzi le energie rinnovabili e aumenti il sostegno a tutte le misure pro-decarbonizzazione.

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