Coldiretti: scomparsa una vigna su dieci

L'Italia mantiene il primato di produttore di vino ma perde numerose vigne: secondo Coldiretti, una su dieci è venuta meno nell'anno passato. Necessario investire nelle innovazioni.

Coldiretti: scomparsa una vigna su dieci

Un resoconto di Coldiretti, fondato su dati Istat e presentato in occasione della manifestazione riguardo le innovazioni nel settore del vino, evidenzia che, nell’ultimo decennio, una vigna su dieci è scomparsa. Questo dato corrisponde a 80mila ettari in meno, ossia l’11% circa della superficie totale coltivata a vite. Le ultime rivoluzionarie tecniche di invecchiamento, le innovative soluzioni tecnologiche e le ultime esperienze di economia circolare in vigna, non sono state capaci di evitare questo risultato.

Statistiche alla mano, nell’arco di dieci anni la superficie complessiva coltivata a vite è passata da 731mila ettari a 651 mila ettari (2018), con la scomparsa principalmente di vigneti vecchi e non più fertili. Per questo motivo, è stato avviato un piano di rigenerazione, che punta alla crescita di varietà autoctone e green. A tal proposito, è d’uopo segnalare l’ottima performance della Calabria, prima in Italia nella coltivazione biologica della vite, con il 51% di superficie totale adibita a tale coltura.

Le regioni hanno reagito a questa necessità di rinnovamento presentando numerose domande per l’autorizzazione all’impianto di nuove vigne per l’anno in corso. Le richieste sono così cospicue che, secondo quanto riporta Coldiretti, è stato oltrepassato il tetto delle superfici disponibili, fissato a 6600 ettari.

Inoltre, Coldiretti sottolinea che “le scelte delle aziende, molte delle quali giovani, riflettono il profondo cambiamento nei consumi, con il ritorno dei vini autoctoni che nel giro di quale anno hanno scalzato quelli internazionali nelle preferenze di consumo degli italiani“. Quest’affermazione è avvalorata da un dato notevole: nella lista dei dieci vini con una maggiore crescita sono presenti solo bottiglie italiane. A questo proposito Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha affermato che il rinnovamento in atto conferma l’efficienza di un’agricoltura che ha fatto dell’innovazione una delle armi per affermarsi sul mercato, in cui il vino rappresenta uno dei settori di punta.

Non bisogna, infatti, dimenticare che il settore del vino vale ben 11 miliardi, per un totale di 2mila imprese industriali e con 50,4 milioni di ettolitri. L’Italia è ancora, per il quarto anno di seguito, il primo produttore mondiale e detiene il record dei vini certificati IG, ossia Dop e Igp, con quota 523; secondo Paese è la Francia, con quota 435.

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