Cambiamenti climatici: il segreto delle industrie elettriche che aumenta il riscaldamento globale

C'è un gas utilizzato dalle industrie elettriche che inquina quanto milioni di automobili a benzina e diesel e non ci sono alternative ufficialmente testate.

Cambiamenti climatici: il segreto delle industrie elettriche che aumenta il riscaldamento globale

C’è un composto chiamato esafluoruro di zolfo (in chimica si scrive SF6) che viene utilizzato principalmente per evitare i cortocircuiti ed altri incidenti elettrici. Tuttavia questo particolare gas rappresenta, in termini di inquinamento l’equivalente di 1.3 milioni di auto a combustione che circolano su strada, e che dunque contribuiscono al riscaldamento globale. Ad incrementare il quantitativo utilizzato di questo gas sono proprio le industrie elettriche.

L’SF6 è un gas non infiammabile, incolore ed inodore e consente di produrre degli isolanti per proteggersi dagli impianti ad alto voltaggio elettrico. Dunque, dove c’è elettricità, questo gas deve essere necessariamente utilizzato. Ma se rappresenta l’equivalente della circolazione di milioni di auto, significa che aumentarne l’utilizzo comporta matematicamente l’incremento del riscaldamento globale.

Riscaldamento globale causato dal gas delle industrie elettriche

Sul sito della BBC viene riportato che questo gas può restare in atmosfera anche per mille anni. Fino ad un po’ di anni fa, e in alcuni paesi ancora oggi, ci si poneva il problema di evitare di produrre elettricità utilizzando il carbone. Questo però, comporta la sostituzione con energie rinnovabili, ma anche con l’utilizzo di quel fas sintetico citato.

Con l’incremento delle reti elettriche, sono necessari più interruttori, e dunque più quadri elettrici. Questo ha comportato l’utilizzo incrementato dell’esafluoruro di zolfo per spegnere l’arco elettrico quando necessario. Uno studio condotto all’Università di Cardiff ha mostrato che l’utilizzo del gas è aumentato di 30-40 tonnellate all’anno, raddoppianto la concentrazione in quasi venti anni.

Un altro fattore che preoccupa è il fatto che, trattandosi di un gas sintetico, esso non può essere smaltito in natura. Proprio per questo, già nel 2014 la commissione europea tentò di vietare l’utilizzo del gas ma la proposta fu bocciata spiegando che senza quel gas, lo sviluppo del settore elettrico sarebbe rallentato drasticamente. Qualche professore universitario che si occupa di ricerca ha spiegato che non ci sono valide alternative testate, ma solo ipotesi su cui le aziende non vogliono rischiare.

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