Barriera corallina australiana a rischio a causa delle inondazioni

In questi giorni le inondazioni che stanno colpendo lo Stato australiano del Queensland hanno riversato in mare tanto fango denso che sporca l'acqua e la rende scura, minacciando l'equilibrio della barriera corallina Patrimonio dell'UNESCO.

Barriera corallina australiana a rischio a causa delle inondazioni

Il 2019 non sembra cominciato nel migliore dei modi per l’Austrialia e soprattutto per la sua parte nord-orientale. Questa volta è il turno delle inondazioni verificatesi nei giorni scorsi, che stanno riversando in mare grandi quantità di fango inquinato che minaccia l’ecosistema della barriera corallina, patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Siamo nel Queensland e dopo l’ondata di caldo anomalo, con temperature fino a 47,7°, verificatasi ad inizio anno, che ha provocato la morte di migliaia di pipistrelli e di tanti altri animali, ci sono state piogge torrenziali che hanno portato all’apertura di alcune dighe che rischiavano di straripare. L’Australia è abituata ai monsoni che si verificano tra dicembre e aprile, ma questa volta il volume delle piogge è stato venti volte superiore alla media stagionale.

Le piogge, durate fino a 11 giorni, sono state talmente intense da trasformare le strade di alcune cittadine in veri e propri fiumi e a Townsville sono stati avvistati serpenti e coccodrilli tra le case, oltre al fatto che ben 1100 persone sono state costrette ad evaquare utilizzando elicotteri e barche dei soccorritori.

Adesso il fango dovuto alle inondazioni si è riversato in mare e sta minacciando la sopravvivenza di una delle meraviglie marine protette dall’UNESCO, ovvero la barriera corallina. Una marea fangosa non solo sta inquinando l’acqua cristallina in cui si trovano i coralli, ma sta anche oscurandoli dalla luce solare, minandone fortemente le naturali funzioni vitali e, di conseguenza, la sopravvivenza.

La situazione è talmente estesa che dai satelliti spaziali è chiaramente visibile la copertura di questa marea di fango che, purtroppo, non è composta solamente da acqua e terra ma anche da pesticidi e agenti chimici come fosforo e azoto, elementi utili nell’agricoltura ma non per i coralli, già indeboliti e sottoposti allo sbiancamento precoce dovuto all’inquinamento degli oceani. L’unica cosa positiva della situazione è che, grazie alle piogge e alle perturbazioni, l’acqua risulta più fredda e quindi i coralli riescono ad avere una tregua dalle elevate temperature che si sono verificate ad inizio anno.

Gli studiosi affermano che questo fenomeno avviene ogni 100 anni, ma la minaccia ai coralli non conosce tregua sufficientemente lunga da permettere loro di rigenerarsi; l’ultimo evento che ha fortemente minacciato la barriera corallina, ovvero un ciclone, si è verificato nel 2013.

Continua a leggere su Fidelity News