Anidride carbonica: dal 1960 il suo tasso di crescita è pressoché quadruplicato

Continua la crescita inarrestabile dell’anidride carbonica che nel 2017 ha raggiunto livelli record. Inoltre, rispetto al 1960, il suo tasso di crescita è pressoché quadruplicato. A certificarlo è stata l’agenzia americana Noaa.

Anidride carbonica: dal 1960 il suo tasso di crescita è pressoché quadruplicato

Le emissioni di anidride carbonica non accennano minimamente a ridursi, anzi, il 2017 ha di fatto segnato l’annus horribilis di questo triste fenomeno. A certificarlo per mezzo del rapporto annuale “State of the Climate” è stata l’agenzia statunitense Noaa, la National Oceanic and Atmospheric Administration.

La 28esima edizione del dossier pubblicato sull’American Metorological Society, di fatto ha certificato il pessimo stato di salute del nostro pianeta. L’incremento delle emissioni di CO2 ha avuto un’evidente conseguenza sulle temperature. Non a caso il 2017 è stato il terzo anno più caldo dal 1880. Gli esperti hanno però precisato che “il 2017 è stato il più rovente in assoluto se si considerano solo gli anni non contraddistinti dalla presenza di El Nino, il fenomeno naturale periodico che riscalda gli oceani e contribuisce all’aumento del termometro globale”.

Ma l’allarme non si limiterebbe solo ed esclusivamente a questi fatti. A tal fine è sufficiente considerare che il tasso di crescita dell’anidride carbonica si è quasi quadruplicato rispetto al 1960. Come era logico aspettarsi, responsabili di questo fenomeno sono i combustibili fossili ed un sempre meno razionale sfruttamento del terreno.

A creare ulteriore apprensione troviamo poi un’altra serie di dati. L’agenzia americana ha infatti comunicato che rispetto al 1993, il livello dei mari si è innalzato di 7,7 centimetri. Con una crescita media di 3,1 centimetri per decennio, il rischio che si corre è l’allagamento di alcune zone costiere, o quelle maggiormente esposte alle correnti marine.

Ma oltre alle temperature comunemente percepite, anche quelle delle acque dei mari hanno conosciuto un incremento; quelle rilevate in superficie nel 2017 sono seconde solo al 2016. Dal dossier si evince infatti che sia l’Artide che l’Antartide sono sempre più soggetti allo scioglimento dei ghiacciai. Non a caso le loro aree coperte da ghiaccio non sono mai state così poco estese.

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