Un centinaio di ambulanti, molti ancora con veicoli Euro 0, hanno protestato contro le nuove restrizioni sulla circolazione dei diesel Euro 5 e la direttiva Bolkestein. La manifestazione è stata organizzata dal Goia, noto per la sua affinità con la destra politica. La delusione nei confronti del governo Meloni è palpabile, poiché molti ambulanti speravano in un suo sostegno.
La protesta si è svolta da piazza Vittorio Veneto a piazza Castello, sotto la prefettura, con slogan come “No blocco degli Euro 5” e “No Bolkestein”. Gli ambulanti temono che le nuove restrizioni costringeranno all’aggiornamento dei loro veicoli, una spesa onerosa che molti non possono permettersi.
Il portavoce del gruppo, Giancarlo Nardozzi, ha espresso la loro delusione, sottolineando che speravano in un governo che li sostenesse invece di ritrovarsi a combattere le stesse battaglie di 10 anni fa. La direttiva Bolkestein è diventata un punto focale di critica, con il governo Meloni che ha incluso l’attività dei mercati all’interno del ddl Concorrenza. La protesta ha anche preso di mira il sottosegretario leghista Massimo Bitonci, accusato di sostenere la direttiva Bolkestein.
In risposta, alcuni membri della Lega hanno promesso di cercare alternative per evitare il blocco anticipato dei veicoli Euro 5. Nel tentativo di calmare le acque e evitare l’indispettimento dell’elettorato in vista delle elezioni regionali, alcuni membri della Lega hanno presentato una mozione per impedire il blocco anticipato dei veicoli Euro 5 in Piemonte e cercare soluzioni alternative. Il vicepremier Salvini ha portato la questione al tavolo del Consiglio dei ministri.
Il segretario regionale della Lega ha criticato alcune dichiarazioni di membri del governo regionale e nazionale che sembrano fare opposizione a se stessi, sottolineando la necessità di una rapida soluzione. La protesta degli ambulanti mette in evidenza l’importanza di un dialogo aperto tra il governo e le parti interessate per trovare soluzioni che considerino le esigenze di tutti.