C’è una forte possibilità che settantuno anni dopo l’ultima eruzione il Vesuvio torni a portare morte e distruzione. A dare l’annuncio di una probabile e imminente eruzione sono stati due vulcanologi italiani, Giuseppe Mastrolorenzo e Lucia Pappalardo, che hanno pubblicato un articolo su “Nature” in cui venivano comunicato i risultati degli stuti da loro condotti.
Secondo Giuseppe Mastrolenzo e Lucia Pappalardo, nella zona tra il famosissimo quanto temuto vulcano e i campi flegrei, altra area vulcanica attiva spesso sottovalutata e considerata poco o per niente pericolosa, ci sarebbe una sacca magmatica posta a 10 km di profondità che potrebbe risalire in superficie e provocare un’eruzione. “Nonostante gli allarmi lanciati da studiosi e scienziati di tutto il mondo i vertici della Protezione Civile Nazionale guidati prima da Bertolaso e poi da Gabrielli non hanno realizzato o aggiornato i piani di evacuazione” afferma il consigliere regionale della Campania Emilio Borrelli, colui che ha reso noti al pubblico gli studi dei due vulcanologi che avevano dato l’”emergenza”, aggiungendo che non esiste alcun piano di evacuazione per una possibile attività vulcanica dei campi flegrei. “I piani di emergenza, che non sono strumenti calati da Roma ma il risultato del lavoro congiunto di tutti i livelli territoriali, per Vesuvio e Campi Flegrei esistono, da anni, e sono entrambi attualmente in corso di aggiornamento” questa invece la risposta del dipartimento della Protezione Civile, aggiungendo che, come può verificare sul sito della protezione civile ogni cittadino che sia realmente interessato alla questione e non a creare polemiche e falsi allarmi, vengono costantemente ridisegnate le zone rosse e gialle a seconda dei nuovi scenari scientifici di riferimento.
Inoltre sembra costante la discussione con le regioni gemellate. Per finire, la protezione civile sottolinea ancora una volta che esistono piani di evacuazione ottimi anche per la questione dei campi flegrei.