Negli ultimi anni si sente spesso parlare di allergie al polline, al glutine, ai famosi acari e di varie intolleranze alimentari, che nella maggior parte dei casi non sono note alle persone che ne sono afflitte e che ne scambiano i sintomi con quelli di altri malesseri più comuni.
Infatti, esiste una fetta della popolazione che è allergica o non tollera determinati alimenti e ciò non riguarda solo una fascia specifica ma impatta su tutta la popolazione, dai neonati agli anziani.
Vediamo, dunque, più in particolare cosa si intende per intolleranze alimentari, quali sono i sintomi ed eventuali test per identificale.
Cosa s’intende per intolleranze alimentari
Bisogna fare una breve ma necessaria parentesi. Spesso si tendono a confondere le intolleranze alimentari con le allergie vere e proprie. In realtà, fra le due patologie esiste una bella differenza, nonostante entrambe sia correlate da un disagio comune: si manifestano alcuni malesseri dopo aver assunto alcuni alimenti particolari.
Nello specifico, a differenza di quanto avviene nei soggetti allergici, le intolleranze alimentari non coinvolgono il sistema immunitario. Proprio per questo le persone che accertano di avere delle intolleranze non devono necessariamente eliminare gli alimenti che causano i malesseri ma adottare alcune precauzioni come ad esempio assumerli in dosi ridotte. Invece, chi ha un’allergia alimentare deve obbligatoriamente eliminare dalla propria dieta il cibo che può scatenare pericolose reazioni immunitarie del proprio organismo.
Sintomi delle intolleranze alimentari
Le intolleranze alimentari sono davvero molto comuni anche se molte persone ignorano questi disturbi. Ad esempio da uno studio recente è emerso che il 60% degli italiani non tollera il lattosio, ma ben 3 persone su 4 non ne sono a conoscenza e continuano ad assumere senza alcun limite latte e derivati, sottovalutando quei sintomi che sono chiaro segno di intolleranze alimentari.
Fra i sintomi più comuni vi sono quelli che interessano il tratto digestivo ed intestinale, quali mal di pancia, nausea o diarrea, ma non mancano casi di insonnia, irritazioni della pelle e vertigini fino ad arrivare anche al senso di spossatezza, gonfiore addominale, pesantezza ed eccessiva ritenzione idrica.
A differenza delle allergie, le intolleranze alimentari non manifestano una reazione sintomatica immediata rispetto all’assunzione dell’alimento vietato, ma la risposta è più blanda e si manifesta nel tempo anche se si cronicizza, rendendo dunque più difficile capire quali siano gli alimenti da limitare.
Come identificare le intolleranze alimentari
La medicina oggi è in grado di identificare con un’ottima precisione quali sono le intolleranze alimentari che provocano fastidi alla vita delle persone, con alcuni test davvero molto attendibili che mettono fine a dubbi ed incertezze.
Per usare dei termini più tecnici, si tratta di quantificare le cosiddette lgG4 alimento-specifiche, attraverso la misurazione delle quali si risale ad una diagnosi certa e precisa delle eventuali intolleranze alimentari. Tale dosaggio, perfettamente riproducibile (il che ne garantisce l’assoluta precisione ed efficacia), viene eseguito a livello ematico e si basa sul metodo ELISA, acronimo di Enzyme Linked Immuno Sorbent Assay.
Il sangue viene messo a contatto con un supporto in cui sono presenti i vari antigeni alimentari. In questo modo, se sono presenti, gli anticorpi lgG4 si legano agli antigeni permettendone la misurazione.
Il test è disponibile in farmacia e può essere svolto comodamente a casa (bastano poche gocce di sangue che è possibile ottenere con un semplice pungidito) oppure direttamente in un laboratorio di analisi cliniche.
Quali sono gli alimenti meno tollerati?
A questo punto, è bene capire verso quali alimenti indirizzare la ricerca delle proprie intolleranze. Nonostante l’elevato numero di alimenti disponibili sul nostro pianeta, è stato dimostrato a livello statistico che la maggior parte delle persone è intollerante ad uno o più degli alimenti facenti parte di un gruppo di 45 cibi, sui quali è bene concentrare la propria attenzione.
Di seguito riportiamo per completezza l’elenco di questi 45 alimenti:
- Frumento, riso, mais, farro, orzo, glutine.
- Manzo, suino, tacchino, agnello, pollo.
- Salmone, tonno, merluzzo.
- Uova, sia tuorlo che albume o una delle due componenti.
- Latte vaccino, latte di pecora, latte di capra, formaggi freschi e stagionati.
- Piselli, fagioli, soia.
- Arachidi, noci, mandorle, nocciole, olio di girasole, olive ed olio di oliva.
- Pomodoro, peperone, melanzana, patata, carota, cipolla, zucchina.
- Mela, banana, kiwi, fragola.
- Lievito di birra e lievito chimico.
- Cacao, caffè.
Dopo aver accertato l’eventuale intolleranza alimentare, come già detto, non bisogna assolutamente eliminare l’alimento dalla propria dieta ma bisognerà puntare al ripristino dell’integrità della mucosa intestinale, causa primaria delle intolleranze, così da impedire l’ingresso nel proprio organismo delle macromolecole non digerite. Per fare ciò ovviamente sarà necessario consultare un medico.