"Noi contro il femminicidio", l’ I.S.I.S. Einaudi-Giordano incontra le eccellenze del territorio per un dibattito a tema

I docenti e gli alunni dell'istituzione scolastica di San Giuseppe Vesuviano hanno ospitato personalità di spicco per discutere sull'importante tema della violenza sulle donne e, soprattutto, su come evitare un triste epilogo.

"Noi contro il femminicidio", l’ I.S.I.S. Einaudi-Giordano incontra le eccellenze del territorio per un dibattito a tema

E’ notizia di cronaca ormai quotidiana, è un allarme che tocca ciascuno di noi. Informare e resistere, essere consapevoli che esiste una strada per evitare in ogni modo quella del non ritorno, incarnata e culminata nella parola femminicidio. Sapere che ci sono espedienti, segnali inequivocabili per riconoscere le dinamiche malsane che si celano dietro il fenomeno degli abusi sulle donne è diventato l’unico modo possibile per impedire lo spezzarsi di vite. Per costruire una società migliore, volta a costruire e non a demolire, a donare e non a togliere, è necessario partire dall’educazione scolastica, in alcuni tristi casi unica fonte di corretta informazione per gli adulti di domani. 

Nella settimana dedicata alla giornata sugli abusi sulle donne e al femminicidio, la scuola I.S.I.S Einaudi- Giordano di San Giuseppe Vesuviano ha organizzato un’ importante iniziativa formativa per i propri alunni, un dibattito vivo sul tema con persone esperte che hanno saputo narrare con dovizia come difendersi e, soprattutto, cosa accade quando l’eliminazione fisica è annunciata. “Ringrazio i docenti che hanno organizzato questo evento a tema perchè il nostro compito d’istituto è anche formarvi a diventare dei cittadini corretti” ha esordito il dirigente scolastico Alessandro Imperatore, “dobbiamo lavorare in sinergia per dare qualcosa a questi ragazzi che sono il presente e ai quali dobbiamo un futuro migliore“. 

Si è unita al coro di voci sensibili anche l’amministrazione comunale, particolarmente impegnata sul tema degli ausi sulle donne, garantendo una sinergia con le scuole del territorio. “Come ogni anno l’impegno dell’Einaudi è veramente incessante rispetto a dei temi che sono molto importanti, è fondamentale rimarcare l’impegno che le reti istituzionali mettono in questa settimana per portare tutte le generazioni ad avere questo confronto“, ha dichiarato Andrea Ementato, assessore del comune, “risulta un problema ormai strutturale e questo ce lo dicono i numeri“. L’attenzione è dunque volta a vigilare i dati per capire l’entità della problematica e da qui cominciare a proporre le più adatte soluzioni. “E’ una tematica che necessita di un intervento a 360 gradi, la crudeltà non è un fatto privato ma pubblico“, ha aggiunto la consigliera Valentina Scudieri.

A catturare l’attenzione dei ragazzi è stato l’eccellente intervento del magistrato Luigi Giordano, tra i relatori e gli ospiti d’eccezione dell’incontro a scuola. Si è trattato di scoprire, attraverso una discussione prolissa e di grande professionalità, quali sono le procedure penali che interessano il reato di delitto e cosa accade, nello specifico, quando si verifica e si condanna un femminicidio. “Il femminicidio è il punto d’arrivo di qualcosa che parte molto prima, una serie di reati come le vessazioni, gli abusi in famiglia, gli atti persecutori come i pedinamenti che sono tutte sciagure annunciate“. Con un’analisi approfondita, ha analizzato insieme ai ragazzi quali sono innanzitutto gli stati d’animo che è fondamentale conoscere sin da piccoli, e che determinano una persona come un sicuro perseguitato , “considero gli atti persecutori quasi come un’epidemia in Italia, caratterizzati da vessazioni  compiute spesso con l’uso dell’informatica che determinano nel/la destinatario/a stati d’ansia, paura e cambiamento di abitudini.” 

A continuare l’istruttiva discussione sono stati gli interventi della sociologa Iolanda Marrazzo e della psicologa Maria Anella Ambrosio, professioniste che vantano una lunga esperienza nell’ambito della sopraffazione sulla donne, con un racconto agli alunni delle vicende delicate che si sono ritrovate ad affrontare sul campo. In tal modo, hanno voluto dimostrare quanto sia fondamentale istituire incontri e sedi appropriate di assistenza che possono essere di supporto nel processo di allontanamento e guarigione. Per Iolanda Marrazzo è fondamentale “fare rete ma occuparsi anche della sua manutenzione, ed anche la politica ha un ruolo importante perchè il comune è un ente fondamentale che può reperire le risorse di aiuto”. A tal fine, ha concluso la serie di interventi interessanti la dottoressa Ambrosio, parlando agli alunni del progetto CAV che offre un centro antiviolenza sul territorio e che abbraccia diversi comuni. Una strada concreta, dunque, che dimostra quanto sia fondamentale sapere dove andare e che una donna non si senta mai sola per davvero. 

Ha partecipato al dibattito anche l’avvocato Carmine Giordano, docente dell’istituto scolastico che ogni anno ricorda Enza Avino, alunna dell’Einaudi-Giordano barbaramente eliminata dall’ex compagno. L’evento si è poi concluso con ringraziamenti e saluti a tutti gli insegnanti presenti con le loro classi, in particolare la professoressa Autilia Archetti che ha ideato, curato e voluto fortemente il dibattito.

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